La ripresa economica rischia di essere rimandata dal 2021 al 2022. A dare l'allarme sul probabile slittamento di un anno è la dg di Confindustria Barbara Mariotti, sentita in Parlamento durante le audizioni sulla manovra.
Nonostante il buon risultato economico del terzo trimestre, il 2020 rischia di chiudersi in recessione.
Pandemia e restrizioni pesano sulle previsioni di crescita. Il Pil ha registrato un crollo "mai visto in tempi di pace" e dopo il balzo del terzo trimestre i dati congiunturali "non lasciano intravedere la prosecuzione del recupero" nell'ultimo periodo dell'anno.
Le stime per il 2021
Se c'è incertezza sul quarto trimestre del 2020, le previsioni per l'anno nuovo non sono meno opache e appare all'orizzonte il fantasma di una lunga recessione che potrebbe protrarsi sino al 2022.
In queste circostanze, avverte la dg Mariotti, "raggiungere incrementi di Pil intorno al 5% l'anno prossimo (come ritenevano fino a un mese fa molti previsori) richiederebbe forti variazioni positive dal secondo trimestre, che appaiono difficilmente realizzabili".
Per gli industriali è necessario che il governo pensi a una "strategia consistente" di rientro nel post pandemia e metta in campo investimenti e riforme.
Nel suo rapporto mensile, il centro studi di via dell'Astronomia, ha evidenziato il rischio di una "nuova caduta" le di una "seconda recessione" per l'Italia con il Pil del quarto trimestre atteso "di nuovo in calo" e con conseguenze sull'occupazione.
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