Sale il debito pubblico italiano anche a giugno. Le pubbliche amministrazioni hanno raggiunto un debito pari a 2.530,6 miliardi di euro, segnando una crescita di 20,5 miliardi di euro rispetto al mese di maggio.
Sono i dati riportati dalla Banca d’Italia nell’ultima nota sulle finanze pubbliche, che mostrano gli evidenti segni lasciati dalla pandemia sui conti pubblici.
Ridotte le disponibilità liquide del Tesoro
Le disponibilità liquide del Tesoro si sono ridotte leggermente di -0,8 miliardi di euro a 60,7 miliardi.
Ad aumentare il debito, segnala Banca d’Italia, anche la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio che valgono un maggiore indebitamento per 0,7 miliardi di euro.
Le amministrazioni che spendono di più
Ad aver speso maggiormente sono state le Amministrazioni centrali con 21,7 miliardi di euro di spesa, contro la riduzione della spesa da parte delle Amministrazioni locali che hanno ridotto le spese di 1,2 miliardi di euro.
Banca d’Italia segnala che detiene direttamente il 19,2% del debito pubblico italiano.
Minori entrate tributarie
Si riducono le entrate tributarie a 26,2 miliardi di euro, con una diminuzione percentuale del 19,9% quantificata in -6,5 miliardi di euro rispetto allo stesso mese del 2019.
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