"L'Olanda vorrebbe creare un meccanismo per controllare la spesa dei Paesi del Sud". Lo sostiene il premier ungherese Viktor Orban in conferenza stampa a Bruxelles. "Sostanzialmente è una disputa tra italiani e olandesi. Noi siamo dalla parte dell'Italia", aggiunge.
"Bisogna dare i soldi ai Paesi che ne hanno bisogno e permettere loro di spenderli appena possibile per stabilizzare le loro economie, invece di ingaggiare lunghe dispute burocratiche. - prosegue - Se li aiutiamo al momento giusto li aiutiamo due volte".
Orban non ha gradito il collegamento delle poste del bilancio europeo alle cosiddette clausole dello stato di diritto, che Bruxelles vuole imporre al bilancio pluriennale Ue.
"Alcuni guidati dall'olandese vorrebbero creare un nuovo meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Se l'intesa non si fa è a causa del leader olandese - affonda Orban - non a causa mia. E' lui che ha iniziato questa faccenda. L'olandese è il vero responsabile per tutto il caos di ieri" dice il premier ungherese, riferendosi al braccio di ferro tra Italia e Olanda, alla testa dei cosiddetti Paesi frugali, che pretendono di imporre delle condizionalità per i finanziamenti del piano di recupero, un revisione dell'ammontare e una diversa proporzionalità tra sussidi e prestiti.
"Stiamo negoziando sotto la pressione che l'intesa sia un 'must'. Sappiamo tutti che la situazione economica è drammatica. C'è grandissima preoccupazione per il futuro", dice Orban, manifestando ottimismo per i negoziati.
"Quando abbiamo iniziato il vertice le questioni aperte erano diverse dozzine, ma ora ne sono rimaste solo quattro. E penso che ci siano buone possibilità di raggiungere un accordo", ha aggiunto.
Il post di Giuseppe Conte
"Continua il negoziato. Da una parte la stragrande maggioranza dei Paesi - compresi i più grandi Germania, Francia, Spagna, Italia - che difendono le istituzioni europee e il progetto europeo e dall’altra pochi Paesi, detti “frugali”, scrive il premier italiano su Facebook.
La terza giornata di trattative si è aperta con un incontro a quattro tra tra il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente francese, Emmanuel Macron e la presidente della Comissione Ue Ursula von der Leyen.
Il vertice si è poi allargato al premier italiano Giuseppe Conte e al presidente spagnolo Pedro Sanchez. Slittata l'apertura della plenaria prevista per le 12. Per la Merkel esiste la possibilità che i lavori si chiudano senza un accordo.
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