"Sì, i parametri non sono cambiati... L'unica differenza è che saranno 9,7 milioni di barili al giorno a luglio, anziché 7,7 (come concordato il 12 aprile - ndr)", ha detto Novak ai giornalisti dopo l'incontro in formato di videoconferenza a livello di ministri tra i Paesi che hanno sottoscritto il taglio della produzione sullo sfondo del calo della domanda per gli effetti della pandemia di coronavirus.
Alla domanda se il Messico fosse ancora all'interno dell'accordo dopo aver messo in dubbio di mantenere il taglio di 100mila barili al giorno, Novak ha dichiarato: "sì, il Messico vi fa parte".
Novak ha aggiunto che tutti i paesi che non hanno rispettato gli obblighi previsti dall'accordo sui tagli alla produzione dell'OPEC + hanno deciso di aderire pienamente all'accordo e ridurre ulteriormente la produzione di petrolio nei prossimi mesi.
"Oggi tutti hanno confermato che entro pochi mesi questi barili in eccesso saranno rimossi dal mercato", ha detto Novak ai giornalisti commentando la questione che alcuni paesi non riescono a rispettare gli obblighi.
La produzione di petrolio della Russia nel 2020
Si prevede che la Russia produrrà tra 510 e 520 milioni di tonnellate di petrolio e condensa nel 2020 nell'ambito dell'accordo OPEC + esteso sul taglio della produzione, ha dichiarato il ministro dell'Energia Alexander Novak.
"Lo stimiamo intorno ai 510-520", ha detto Novak ai giornalisti a margine dell'incontro.
Il ministro, che ha presieduto la riunione di sabato dell'alleanza dei produttori di petrolio dell'OPEC +, ha affermato che la data di scadenza dell'accordo potrebbe cambiare.
Il patto dovrebbe rimanere in vigore fino all'aprile 2022. I produttori di petrolio avevano concordato di ridurre la produzione di un totale di 9,7 milioni di barili al giorno a maggio e giugno, in seguito di 7,7 milioni di barili da luglio a dicembre. Ma quest'ultimo parametro è stato rivisto a 9,7 milioni.
"Penso che sia troppo presto per dire cosa accadrà tra due anni. Il mercato è troppo imprevedibile ... Abbiamo concordato un periodo piuttosto lungo, fino a due anni dagli attuali sei mesi. È un segnale per il mercato sul fatto che saremo vigili per due anni e intraprenderemo azioni comuni con l'intento di riequilibrarlo", ha affermato Novak.
Il ministro ha aggiunto che tutte le compagnie petrolifere russe hanno sostenuto l'estensione dei tagli per un altro mese.
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