Il Centro Studi Confindustria (CSC) ha rilevato nell'andamento della produzione industriale italiana una diminuzione del 33,8% rispetto a un anno prima, dopo il -44,3% rilevato in aprile. Nella media degli ultimi tre mesi, ovvero da quando sono state introdotte le misure di contenimento del Covid-19, il livello dell’indice destagionalizzato della produzione è inferiore del 34,2% rispetto a febbraio.
"ll CSC rileva una diminuzione della produzione industriale del 33,8% in maggio sullo stesso mese dell’anno precedente e del 44,3% in aprile sui dodici mesi. Si è avuto un rimbalzo del 31,4% in maggio, dopo una caduta del 24,2% in aprile. Come atteso, la fine del lockdown e, quindi, la riapertura delle attività manifatturiere che erano ancora sospese, si è tradotta in una lenta ripartenza dell’industria, ancora soffocata da una domanda - interna ed estera - estremamente debole. Nei mesi primaverili, PIL e produzione sono attesi diminuire in misura più forte rispetto a quanto osservato nel primo trimestre" si legge nell'analisi di Confindustria.
📊 Produzione industriale italiana è diminuita in maggio del 33,8% rispetto a un anno prima, dopo il -44,3% rilevato in aprile. Nel secondo trimestre è attesa una sua diminuzione di circa un quarto rispetto al primo trimestre
— Confindustria (@Confindustria) June 1, 2020
Indagine rapida del CSC ⬇️https://t.co/4ZAazdIyot
"Nei due mesi di rilevazione, l’attività nell’industria ha mostrato, in termini congiunturali, una dinamica molto oscillante. Alla caduta della produzione in aprile è infatti seguito un rimbalzo “tecnico” in maggio, spiegato da un effetto base, dovuto ai livelli estremamente bassi raggiunti nel mese precedente. In aprile, infatti, i volumi di attività nell’industria erano circa la metà di quelli rilevati nella media del primo bimestre dell’anno" continua l'analisi di CSC.
Con la riapertura delle imprese industriali a inizio maggio e di quasi tutte quelle dei servizi nel corso dello stesso mese, si è avuto un marginale aumento della domanda. In tali condizioni di bassi livelli di attività, anche minimi progressi dei volumi si traducono in significativi incrementi percentuali.
Una precedente indagine di Confindustria ha rilevato che il 97,2% delle imprese italiane ha subito un impatto negativo a causa del Coronavirus, registrando un peggioramento rispetto alle analisi precedenti effettuate sulla resa delle aziende nazionali.
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