L'agenzia ha osservato che per la mancanza di navi per il trasporto degli idrocarburi a terra, le grandi petroliere aspettano molto più a lungo dei soliti 4-6 giorni. Ad esempio una nave saudita era giunta al porto di destinazione il 1° maggio, ma al momento è riuscita a scaricare solo metà del suo carico.
La situazione è aggravata dall'aumento delle forniture petrolifere nel Golfo del Messico. Secondo Peter Sand, il principale analista navale del gruppo industriale BIMCO, circa un mese fa erano state mandate 18 grandi petroliere, anche se di solito il loro numero non supera le 7 unità.
All'inizio di marzo i prezzi del petrolio sono crollati sullo sfondo della significativa riduzione della domanda di oro nero dovuta alla pandemia di coronavirus, nonché al mancato accordo dell'alleanza Opec+.
A metà aprile i produttori petroliferi sono riusciti a trovare una nuova intesa per ridurre la produzione a maggio e giugno a 9,7 milioni di barili al giorno, nella seconda metà dell'anno a 7,7 milioni ed entro la fine di aprile 2022 a 5,8 milioni.
L'accordo è entrato in vigore il 1° maggio, ma secondo l'Agenzia internazionale per l'energia non sarà in grado di compensare il calo della domanda, che sarà record quest'anno. Per l'eccesso di offerta petrolifera, come scritto in precedenza dal Financial Times, i produttori hanno iniziato a mettere a scorta il petrolio in eccesso non solo nelle petroliere, ma anche in piccole navi.
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