Il Crodino, prodotto con le acque della valle Antigorio nell'Ossola, era stato creato nel 1964 a Crodo, paesino di 1.401 abitanti di cui porta il nome. Adesso, dopo oltre 50 anni, dovrà lasciare il suo paese natale perché la Royal Unibrew sposterà la produzione a Novi Ligure.
L'intero paese è sceso in protesta, per difendere un prodotto che è ormai l'identità del luogo. "Il Crodino non deve lasciare Crodo", dicono gli abitanti. "Il Crodino va fatto con le acque di Crodo. E in effetti, sono in molti a sostenere che le leggere acque della sorgente Lisiel siano l'ingrediente segreto della bevanda analcolica.
Ma il dado è tratto. Lo storico stabilimento Campari della Val D'Ossola, con 80 dipendenti, era passato nel 2017 nelle mani della Royal Unibrew, proprietaria di Ceres. In base agli accordi tra le due società, la produzione di Crodino sarebbe rimasta in valle Antigorio sino al 2020, per poi essere spostata nel nuovo stabilimento di Novi Ligure.
Il sindaco di Crodo, Ermanno Savoia, si confronterà in settimana con i vertici dell'azienda, sindacalisti e lavoratori per trovare una soluzione per lo stabilimento in cui è stato prodotto per mezzo secolo uno degli analcolici più celebri del Paese.
Non tutto è perduto. La fabbrica di Crodo non sarebbe a rischio chiusura. La linea di produzione potrebbe essere riconvertita per altre bevande prodotte dal gruppo e quindi gli operai non sarebbero a rischio disoccupazione.
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