L'export vola grazie all'incognita Brexit. Nel 2019 è record di esportazioni di bottiglie di Prosecco (+11%) in Gran Bretagna, dove si è scatenata una vera e propria corsa agli acquisti per far scorte del prodotto Made in Italy preferito dagli inglesi. Lo rivela Coldiretti in un'analisi presentata in occasione dell'uscita della GB dalla UE.
La frenesia dell'acquisto è trainata dal timore di dazi, restrizioni doganali, difficoltà di sdoganamento che potrebbero insorgere in seguito a al non raggiungimento di un accordo commerciale tra UE e GB, durante il periodo transitorio che va dal 31 gennaio al 31 dicembre 2020.
I rapporti commerciali tra Italia e GB
Lo stesso rischio potrebbe sopraggiungere anche per altri prodotti del Made in Italy. La Gran Bretagna è il quarto partner commerciale dell'Italia, preceduta solo da Germania, Francia e USA.
Nel 2019 il valore delle forniture agroalimentari in GB si è attestato a circa 3,4 miliardi di euro. Dopo il boom del vino, che sul mercato inglese ha realizzato un fatturato di circa 800 milioni di euro, al secondo posto delle importazioni agroalimentari italiane nel regno c'è l'ortofrutta, sia fresca che trasformata. Il valore delle vendite dei derivati dal pomodoro raggiunge i 250 milioni di euro.
La GB è anche uno dei grandi paesi importatori di pasta, formaggi e olio di oliva. Importante il flusso di prodotti Dop e Igp come Grana Padano e Parmigiano Reggiano, per un valore di che supera i 100 milioni di euro.
Brexit, Coldiretti: l’incognita della Brexit fa volare dell’11% nel 2019 le esportazioni di bottiglie di Prosecco in Gran Bretagna dove è corsa agli acquisti per fare scorte del prodotto Made in Italy più apprezzato dagli inglesi,
— Coldiretti (@coldiretti) January 31, 2020
Dopo il vino che complessivamente fattura sul mercato inglese circa 800 milioni di euro nel 2019 secondo le proiezioni di Coldiretti, spinto dal boom del Prosecco Dop con circa 350 milioni di euro, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna c’è l’ortofrutta fresca e trasformata come i derivati del pomodoro con 250 milioni di euro, ma rilevante – continua la Coldiretti – è anche il ruolo della pasta, dei formaggi e dell’olio d’oliva. Importante anche il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano per un valore che supera i 100 milioni di euro nel 2019 secondo proiezioni Coldiretti sui dati Istat relativi ai primi dieci mesi dell’anno.
Quella della tutela giuridica dei prodotti a indicazione geografica protetta è un altro nodo che dovrà essere sciolto. Senza la protezione europea, rischiano di subire la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione da Paesi extracomunitari.
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