L’Europa cresce poco nell’ultimo trimestre del 2019, ovvero di appena lo 0,1% rispetto allo 0,2% del trimestre precedente. Sono i dati pubblicati da IHS Markit, che analizzano la situazione economica europea nel suo insieme, mostrando una possibile espansione della crescita nel 2020, se non si verificheranno tensioni internazionali capaci di arrestare la timida progressione delle economie europee.
Per quanto riguarda la Germania il Q4 2019 si è chiuso in negativo del -0,19%, mentre la crescita della Francia si è attestata sul +0,42% e dell’Italia sul +0,09% alla pari con il Regno Unito.
La Francia assorbe bene lo sciopero nazionale dei trasporti e delle altre categorie, che sembra essere il più lungo della sua storia dal 1960 a oggi.
La Germania, invece, permane in una condizione di rischio contrazione, che per IHS Markit è alto, ma si attendono i dati definitivi sulla produzione industriale di novembre la prossima settimana per avere un quadro della situazione più chiaro. Tali dati potrebbero influenzare l’ultimo nowcast del 6 gennaio. Nonostante ciò la disoccupazione in Germania è ai minimi storici.
L’indice PMI in Europa
L’indice PMI composito destagionalizzato in Europa è a 50,9 punti, in rialzo a dicembre 2019 rispetto ai 50,6 punti di novembre.
Nonostante il positivo rialzo, siamo ancora ai minimi dal 2013 a oggi.
Se guardiamo all’Italia l’indice PMI è a 49,3 punti, livello minimo da 11 mesi a questa parte. L’indice PMI in Germania va meglio, si è portato a 50,2 punti contro la stima flash di 49,4 punti.
In Francia l’indice PMI è a 52 punti, in Spagna a 52,7 punti riporta Teleborsa.
L’incognita dazi e Brexit
Ora che Trump si è messo sulla buona strada per concludere un accordo commerciale positivo con la Cina, potrebbe spostare la sua attenzione commerciale sull’UE, con la quale i rapporti non sono mai stati idilliaci, anzi.
L’amministrazione Trump ha già imposto ai prodotti importati dall’UE miliardi di euro di tasse aggiuntive, ma potrebbe aggiungerne di altre?
E poi, la crisi approfondita con l’Iran a seguito dell’uccisione di Soleimani, potrebbe ingenerare problemi economici diretti all’Europa?
E per finire la Brexit, che non è certo conclusa, anzi, siamo appena agli inizi della fuoriuscita del Regno Unito dall’UE e ancora non è chiaro con quale accordo (ci sarà?).
Al netto di tali incognite, se tutto dovesse procedere per il meglio, il 2020 economico finanziario europeo potrebbe essere, se non radioso, quantomeno luminoso.
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