Ce ne eravamo già accorti il mese scorso quando a Trump era bastata una serie di quattro tweet consecutivi a distanza di pochi minuti l’uno dall'altro in cui minacciava nuove escalation e dazi nei confronti della Cina per scatenare la furia di tutti i mercati asiatici. Il ritorno alla calma e diplomazia dei giorni successivi, sempre via social, aveva poi fatto rientrare il panico.
A lungo le abitudini ‘social’ del Presidente americano erano state oggetto di studio e sospettate di spostare i mercati, ma ora c'è uno strumento diciamo ‘scientifico’ per misurare il fenomeno: è il "Volfefe Index" inventato dalla J.P. Morgan.
...Additionally, the remaining 300 BILLION DOLLARS of goods and products from China, that was being taxed from September 1st at 10%, will now be taxed at 15%. Thank you for your attention to this matter!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 23, 2019
La società finanziaria fornitore di indici di ogni sorta afferma che il Presidente degli Stati Uniti ha aumentato il numero di tweet negli ultimi mesi, influenzando i mercati. E ogni suo tweet sulla Federal Reserve, sulla Cina e sulle tensioni commerciali è visto come "influente sulla performance economica a breve termine", affermano gli autori del rapporto della società stessa.
Among JPMorgan’s findings: there’s been an increase in what they call “market-moving tweets” — Trump tweets which are immediately followed by a volatility spike
— Carl Quintanilla (@carlquintanilla) September 8, 2019
(2/x) pic.twitter.com/2oKZMOX8VM
Con il nuovo indice, che prende il nome dall’improbabile commistione tra le parole ‘volitility’ e ‘covfefe’ (dalla volta in cui Trump scrisse questa parola strampalata su un tweet al posto probabilmente della parola ‘coffee’), gli analisti cercano di spiegare e mostrare come i tweet influenzino concretamente i titoli del tesoro a 2 e 5 anni.
Il rapporto dell'azienda afferma che ben 146 tweet del Presidente sui 4.000 messaggi autentici durante le ore di apertura dei mercati dal 2018 ad oggi hanno avuto un impatto su questi. Quando includevano parole come "Cina", "miliardi" o "prodotti" la loro incidenza è risultata particolarmente accentuata.
Il rapporto approfondisce dettagli specifici sulle abitudini di tweet del tycoon. Risultano una media di 10 tweet al giorno più di 10.000 dall'inizio della sua presidenza iniziata nel 2017.
La maggior parte dei tweet arriva tra mezzogiorno e le 14:00, afferma il rapporto, osservando che quelli intorno alle 15:00 di solito sono i più pericolosi. Lo studio presuppone inoltre che il Presidente dorma tra le 5 e le 10 del mattino.
Trump has averaged 10+ tweets a day since the start of 2016. “Starting in late 2018, however, activity has picked up substantially. The highest volume of tweets over the past four years has in fact come in recent months.”
— Carl Quintanilla (@carlquintanilla) September 8, 2019
(5/x) pic.twitter.com/f9Bzzoy9A8
I mercati hanno subito profonde flessioni durante l'estate quando Trump ha intensificato la guerra tariffaria con la Cina, eppure il Dow è aumentato del 42% rispetto alle elezioni presidenziali del 2016. Resta da vedere se l'indice Volfefe, Trumptweettometro, sarà veramente efficace e analitico oppure una delle tante trovate pseudo-scientifiche che ogni tanto escono fuori anche in economia.
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