Le previsioni crescita del PIL italiano per il 2020 sono state riviste al ribasso, con una stima del 0,8% rispetto allo 0,9% di aprile. Al rialzo, invece, le stime di crescita in Europa per il 2020, che acquistano 0,1 punti, attestandosi così all'1,6%.
L'Italia sarebbe penalizzata dall'incertezza sulle prospettive di bilancio, che hanno un impatto su investimenti e domanda interna. L'outlook del prodotto interno, dopo aver registrato un picco nel 2017, con una crescita di +1,7%, ha subito una flessione, perdendo 0,9 punti nel 2018, sino al dato odierno, che sostanzialmente registra una crescita poco più che nulla.
Bene Francia e Spagna, che crescono rispettivamente di +1,3% e +2,3% nel 2019, mentre nel 2020 la crescita dei due paesi è stimata +1,4% per la Francia e +1,9% per la Spagna. Il FMI premia la politica di "investimenti forti e importazioni deboli" del paese iberico.
Va meno bene per la Germania, che cresce con lentezza, con una variazione del PIL dello 0,7%, rivista di -0,1 punti rispetto alle stime di aprile. Secondo il FMI la causa del rallentamento sarebbe una "domanda esterna più debole del previsto". Tuttavia le stime per il 2020 sono più rosee e prevedono una accelerazione della crescita dell'1,7%, 0,3 punti in più rispetto le precedenti stime.
La ripresa della domanda dall'estero e il venir meno di determinate condizioni, come ad esempio il fenomeno dei gilet gialli in Francia e il calo delle immatricolazioni auto in Germania, determineranno un'accelerazione della crescita nell'area Euro, secondo il FMI.
Riviste al ribasso, infine, le prospettive di crescita mondiale, a causa delle tensioni commerciali e tecnologiche, ma anche di un possibile accordo per la Brexit. Dal 2017 il PIL mondiale sembrerebbe entrato in una leggera contrazione (dal 3,8% del 2017, una diminuzione di 0,2 punti nel 2018 e 0,4 punti quest'anno). Nel 2020 però, sarebbe prevista una leggera crescita di 0,3 punti che riporterebbe la crescita del PIL mondiale quasi ai livelli del 2018, e cioè a 3,5%.
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