Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, intervistato durante la trasmissione "Che Tempo Che Fa", parlando sulla bassa crescita italiana ha affermato:
"Noi lo avevamo previsto. Tutti noi riteniamo che la crescita arriverà allo 0,2 per cento, cioè allo zero. Sarà una sorta di stagnazione. Il che vuol dire che i problemi dell'Italia continueranno a crescere".
Tuttavia Juncker ha precisato che “La crescita italiana è in ritardo rispetto all’Europa da 20 anni. Bisognerà che l’Italia torni a scoprire gli strumenti che permetteranno di rilanciare la propria crescita. Ma dire che l’Italia costituisce un rischio è un’esagerazione”.
Lo ha detto riferendosi alle dichiarazioni del Fondo Monetario Internazionale, secondo il quale la bassa crescita del Pil italiano e l’alto debito pubblico potrebbero rappresentare un rischio per l'economia mondiale.
Juncker si è mostrato scettico sulle possibilità di ripresa dell’Italia proprio per questi due fattori di rischio per l’economia: bassa crescita e debito alto, “uno dei più alti al mondo”.
Secondo Juncker, “la Tav va fatta”. “L’Ue concede circa 888 milioni di euro per cofinanziare il progetto della Torino-Lione. Sono stati già impegnati alcuni crediti e io desidererei che la Tav si facesse. È importante per ragioni economiche, sociali e ambientali. Ne vale la pena”, ha sottolineato il presidente Ue.
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