Nella lista delle principali minacce alla Russia c'è "la politica discriminatoria degli Stati Uniti e dei loro alleati", ovvero le restrizioni all'accesso alle moderne tecnologie per le compagnie petrolifere, il divieto di attrarre finanziamenti a lungo termine e e creare joint venture con società estere.
Esempio di ciò è dato da Rosneft, che, a causa delle sanzioni, ha perso uno dei suoi partner sulla piattaforma artica, la ExxonMobil.
Inoltre, la sicurezza energetica è influenzata dalla transizione verso l'energia verde, dall'emergere di nuovi esportatori di energia e dalla crescita della produzione di gas naturale liquefatto.
Gli esperti del ministero dell'Energia hanno rilevato il pericolo dovuto all'esaurimento dei giacimenti esistenti, alla riduzione delle dimensioni e della qualità dei giacimenti scoperti e allo scarso studio geologico del territorio nazionale.
In Russia era in vigore la dottrina varata nel 2012, ma l'introduzione delle sanzioni ha costretto le autorità a svilupparne una nuova.
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