"Oggi abbiamo a che fare con un blocco energetico ed economico. Ieri ci siamo incontrati con i direttori delle imprese metallurgiche, comprese quelle con capitale straniero; chiaramente ci hanno fatto capire che se non sfruttiamo le risorse ucraine e il carbone ucraino, per esempio nel settore metallurgico, esistono solo due opzioni: il carbone può essere acquistato dagli Stati Uniti, anche se non conveniente da un punto di vista economico nel lungo periodo, o dalla Federazione Russa", — ha detto Groisman nella riunione odierna del consiglio dei ministri.
Secondo il capo del governo ucraino, sono distruttive per l'economia nazionale le conseguenze del blocco organizzato da più di un mese dagli ultranazionalisti.
Alla fine di gennaio un gruppo di reduci dell'operazione militare di Kiev nel Donbass (ATO), compresi alcuni deputati del Parlamento, ha bloccato i treni con le merci dai territori non controllati dalle autorità centrali nelle regioni di Donetsk e Lugansk.
Per i nazionalisti qualsiasi transazione commerciale con le repubbliche separatiste è illegale, pertanto il trasporti delle merce è da considerare come "contrabbando".
Il blocco ha portato alla sospensione delle forniture di carbone estratto nei territori non controllati da Kiev nel Donbass. A seguito di questa situazione le autorità ucraine sono state costrette ad introdurre misure di emergenza nel settore energetico con l'obiettivo di risparmiare le risorse.
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