Ha aggiunto che sondo andate perdute molte opportunità di cui avrebbero potuto beneficiare le imprese statunitensi in Russia.
"Anche se il 21 gennaio col 1° o 2° decreto il nuovo presidente revocherà le sanzioni, non tutte queste misure potranno essere cancellate da solo. Dovrà superare una resistenza molto forte al Congresso, forse insormontabile. Alcune delle sanzioni introdotte tra il 2014 e il 2016 potranno avere una lunga storia,"- ha affermato il rappresentante del Commercio russo.
"Tornare al punto di partenza sarà molto molto difficile. Sono state riconfigurate le nicchie di mercato e gli investimenti. Molte opportunità per instaurare legami di lungo termine sono state sfruttate da quei Paesi i cui governi hanno contribuito allo sviluppo dei rapporti commerciali con la Russia e non cercato di limitarli con le sanzioni," — ha aggiunto Stadnik.
Secondo il rappresentante russo, le sanzioni degli Stati Uniti hanno impedito ai propri investitori di mettere sul piatto le risorse e collaborare con la Russia: queste nicchie sono state prese dalle aziende dell'America Latina, del Medio Oriente, del Nord Africa e del Sud-Est asiatico. A ritmi vertiginosi sta crescendo la cooperazione con la Cina.
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