Venerdì nerissimo per i listini europei. Dopo le turbolenze dei giorni scorsi, con le oscillazioni causate dall'eco dei sondaggi provenienti dal Regno Unito, l'esito del referendum sulla Brexit ha scatenato questa mattina reazioni di panico sui mercati, con la chiusura delle contrattazioni a Milano per eccesso di vendite. La Borsa italiana ha registrato perdite fino all'11%, attestandosi a metà mattinata ad un —9% teorico.
Malissimo anche Madrid, con perdite attorno al 10% e non dissimile la situazione in altre importanti piazze affari, come Parigi, dove l'indice CAC40 perde l'8%. A Francoforte il DAX30 cede il 6,5%. Nell'area non euro, Copenhagen e Zurigo sotto di 3 punti percentuali e fortemente negativa è anche Tokyo, con la chiusura peggiore dai tempi del disastro di Fukushima: —7,5%.
La City di Londra reagisce negativamente, con l'indice FTSE100 che perde oltre il 5% e male la sterlina che, dopo i guadagni dei giorni scorsi quando il Remain sembrava potesse avere la meglio, ha visto un deperimento costante con il passare delle ore, arrivando a 1,33 dollari, il minimo storico dal 1985.
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