Rappresentanti dei paesi che insistono sul Mediterraneo, compagnie petrolifere, aziende ingegneristiche ed esperti provenienti da tutto il mondo. Questo, in estrema sintesi, è il parterre che si attende alla Moc 2016 che si svolgerà ad Alessandria d'Egitto (che si alterna, dal 2000, ogni due anni con l'italiana Ravenna).

"Il meeting — si legge in una nota ufficiale —, attrae verso l'Egitto i principali operatori del settore, grazie soprattutto alla qualità delle conferenze e all'importanza strategica del Cairo nell'industria energetica del Mediterraneo".
La conferenza, che sarà inaugurata da Tarek al Mulla (ministro egiziano del Petrolio), riguarderà le scoperte di gas e petrolio effettuate nei quadranti meridionali del Mediterraneo e che dovrebbero portare, secondo fonti di stampa di settore, all'apertura di 25 pozzi di estrazione.

Nel quadro di grande cooperazione amichevole tra Italia ed Egitto, basata su interessi miliardari derivanti dall'usufrutto dei giacimenti appena scoperti, appare purtroppo ragionevole ipotizzare che altre questioni diplomatiche pendenti tra i due paesi — ovvero il caso del ricercatore Giulio Regeni, barbaramente ucciso a fine gennaio a el Cairo —, possano venir poste in secondo piano, in luogo di una ragion di Stato focalizzata sugli interessi economici dei grandi gruppi petroliferi e di coloro che vi ruotano attorno.
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