I leader della politica e della finanza devono cominciare a prendere atto della sfiducia dei mercati sulle attuali politiche economiche delle banche centrali. E' questa la fredda analisi offerta in queste ore dal Bri, la Banca dei regolamenti internazionali, la più antica istituzione finanziaria internazionale, con sede a Basilea in Svizzera, che opera come regolatore dei rapporti tra le banche centrali mondiali. Definita giornalisticamente la "banca centrale delle banche centrali", la Bri nel suo ultimo bollettino trimestrale descrive scenari preoccupanti, con un outlook peggiorativo rispetto alle ultime analisi.
"Malgrado condizioni monetarie eccezionalmente espansive — ha commentato un funzionario Bri presentando il documento — la crescita nelle principali aree è stata deludente e l'inflazione è rimasta ostinatamente bassa. Gli operatori di mercato — ha proseguito — ne hanno preso atto e la loro fiducia nei poteri curativi delle banche centrali ha cominciato a vacillare. Anche i policy makers dovrebbero prenderne atto".
All'orizzonte, secondo l'opinione di Claudio Borio, capo dipartimento monetario del Bri, potrebbero non esserce "fulmini isolati, ma i segnali di una tempesta vicina, che si sta preparando da molto tempo".
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