Da più di 1 anno dietro le quinte si muove la diplomazia dei produttori di petrolio nel tentativo di raggiungere un accordo tra i membri OPEC e non OPEC per stabilizzare il livello dei prezzi, scrive "Bloomberg Business".
Le "manovre segrete", intraprese inizialmente dall'Algeria ed ora dal Qatar, sono sancite dall'accordo sul congelamento della produzione di petrolio al livello di gennaio 2016 tra la Russia e l'Arabia Saudita. Le fonti dell'agenzia osservano che il primo faccia a faccia in 8 mesi tra i ministri dell'Energia dei due più grandi produttori mondiali di fatto ha fermato la lotta per le quote del mercato petrolifero.
"L'emergere della diplomazia navetta mostra come la crisi petrolifera avvicini Paesi che non sono d'accordo su una serie di altre questioni. Da Mosca a Riyadh, da Caracas ad Oslo: il crollo dei ricavi è sensibile in modo significativo in tutto il mondo e aumenta la probabilità di un "grande patto" che va al di là delle questioni petrolifere, includendo problematiche politiche come la guerra in Siria e Yemen", — scrive Bloomberg.
Tutta l'attenzione si sposta sull'Iran, appena liberatosi dalle sanzioni statunitensi e pronto ad entrare nel mercato delle risorse energetiche: molto dipende dal fatto se Teheran segua l'esempio dei Paesi OPEC e della Russia e blocchi la produzione di petrolio.
Il portale osserva che in passato un'intesa simile era riuscita a portare i risultati sperati: nel 1999 i Paesi dell'OPEC formarono un fronte unito e tagliarono in blocco la produzione, dopodichè i prezzi gradualmente sono risaliti da 10$ a 140$ al barile. Allora la decisione sul congelamento della produzione che provocò un tale shock nel mercato era stata preceduta da lunghi negoziati segreti in suite e residenze di ambasciatori, da Miami all'Aja.
"Se il cartello riuscirà a bissare il successo, il mondo non lo saprà fino all'ultimo minuto. <…> Se il Venezuela, l'Arabia Saudita, l'Iran, la Russia e gli altri esportatori principali sono stati coinvolti in serie discussioni e trattative, la storia ci dice che tutto questo è accaduto in segreto", — "Bloomberg Business" cita le parole del direttore del centro globale di energia presso la Columbia University Jason Bordoffa.
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