Le 62 persone più ricche al mondo possiedono la stessa quantità di denaro della metà più povera della popolazione del pianeta, quasi 3,6 miliardi di persone. Lo afferma il rapporto "Un'economia per l'1%", stilato dalla Ong britannica Oxfam in vista del vertice del Forum Economico Mondiale che si terrà a Davos-Klosters, in Svizzera, dal 20 al 23 gennaio. Gli incontri del Forum, organizzati con cadenza annuale, vedono la partecipazione di esponenti di primo piano della politica e dell'economia internazionale, e si pongono l'obiettivo di trovare una soluzione ai maggiori problemi del pianeta, quali, ad esempio, la povertà globale e la disuguaglianza.
Lo studio condotto da Oxfam rivela dati sconcertanti: l'1% della popolazione mondiale è più ricco del restante 99%. In Italia, invece, l'1% più ricco è in possesso del 23,4% della ricchezza nazionale netta. Oltre la metà dell'incremento della ricchezza registrato negli anni 2000-2015 è andata a beneficio del 10% più ricco degli italiani.
Secondo Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia, "l'elusione fiscale delle multinazionali ha un costo per i paesi in via di sviluppo stimato in 100 miliardi di dollari l'anno, e ha un impatto importante anche nei paesi OCSE come l'Italia". "Per porre fine all'era dei paradisi fiscali" il governo italiano potrebbe sostenere "a livello nazionale e in Europa una serie di misure", quali "l'obbligo di rendicontazione pubblica in ogni paese in cui le multinazionali Ue operano (country-by-country reporting)" e "un modello vincolante di tassazione unitaria nella Ue perché le tasse siano pagate laddove l'attività economica si svolge realmente". "Per questo motivo", continua Barbieri, "oggi Oxfam Italia lancia ‘Sfida l'ingiustizia', una nuova campagna per dire basta ai paradisi fiscali e rendere credibile l'impegno preso dai leader mondiali di eliminare la povertà estrema entro il 2030".
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