La Banca Centrale cinese ha immesso nel mercato valutario 20 miliardi di dollari. Le principali banche mondiali avevano previsto una flessione del 7% della divisa cinese nel corso del 2016, ma non si aspettavano un calo così rapido.
La Banca Centrale è intervenuta sul mercato dei cambi diminuendo il peg con il dollaro americano a 6,5314, il valore più basso dall'ultimo trimestre del 2010. A crescere, invece, è lo yen, divisa rifugio sulla quale stanno investendo i trader valutari.
Il valore dello yuan offshore, introdotto nei primi anni del 2000 per permettere agli stranieri di investire ed effettuare transazioni con la valuta cinese, è crollato a 6,6650 contro il dollaro, il tasso di cambio più basso dall'ultimo trimestre del 2010. Lo yuan onshore, invece, viene scambiato sul continente ed è soggetto a stretta supervisione da parte della Banca Centrale.
Intanto, si registra un avvio debole per le Borse europee nel giorno dell'Epifania. Le piazze europee sono scosse dalla notizia del test con la bomba all'idrogeno in Corea del Nord, che ha subito destato preoccupazione, provocando anche la chiusura in ribasso del mercato di Tokyo (-0,99%).
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