L'onda lunga del crollo della Borsa di Shangai, alla riapertura dopo la diffusione del dato sul manifatturiero cinese negativo per il quinto mese consecutivo, ha dispiegato ieri i suoi effetti su Europa e Wall Street. E se per il Dow Jons americano, quella di ieri è stata la peggior apertura di inizio anno da 84 anni a questa parte, anche i principali listini europei hanno vissuto una giornata nera, con 264 miliardi di euro bruciati nella sola seduta di ieri.
Questa mattina, dopo la notizia del massiccio acquisto di titoli da parte di fondi governativi di Pechino, le Borse asiatiche hanno respirato, chiudendo comunque in territorio negativo ma fermando l'emorragia iniziata ieri, con il —7% di Shangai che ha scatenato il panico tra gli investitori.
Apertura di contrattazioni incoraggiante in Europa questa mattina ma, anche qui, effetto limitato a poche ore. A metà mattina tutte le principali piazze affari del vecchio continente sono tornate infatti in rosso, con unica eccezione rappresentata da Milano, leggermente sopra lo zero.
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