Torna a salire la tensione sul terzo bailout greco da 86 miliardi in tre anni, firmato quest'estate dal governo Tsipras con creditori e partner internazionali. Nel corso dell'incontro che ogni due settimane il portavoce del Fondo Monetario Internazionale Gerry Rice tiene con la stampa, il direttore della comunicazione dell'ente con sede a Washington ha ribadito il pieno coinvolgimento del FMI nel piano di salvataggio, a condizione però che si compiano due passi definiti fondamentali.
Se da una parte Rice è tornato ancora una volta sulla richiesta di implementazione delle riforme deliberate dal governo Tsipras nel corso della trattativa con l'ex Troika, dall'altra è ritenuto dal Fmi ancor più importante iniziare un dibattito serio sulla ristrutturazione del debito pubblico ellenico, condizione definita dallo stesso Rice essenziale per dare vita ad un programma di salvataggio "credibile".
"Stiamo lavorando per portare avanti la prima revisione del programma europeo di aiuti — ha detto Rice alla stampa — dipende dalle autorità politiche e dal tempo che ci impiegheranno a fare le riforme".
Sabato intanto sono attesi i risultati degli esami a cui la BCE ha sottoposto le 4 principali banche elleniche. Alpha Bank, National Bank of Greece, Piraeus Bank e Eurobank riceveranno infatti la valutazione di Francoforte per conoscere la situazione degli attivi de tali istituti, al fine di quantificare la cifra, degli 86 miliardi previsti dal piano di salvataggio, necessaria alla loro ricapitalizzazione.
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