Rispetto a Shanghai, la perdita della piazza di Shenzhen è stata addirittura più consistente, in calo del 4,61%.
I timori sull'economia della Cina portano ancora la Borsa di Milano in netto ribasso. L'indice Ftse Mib cede il 2,2% nella mattinata di scambi, portandosi a 21.420,46 punti. A Piazza Affari gira in territorio negativo anche l'Eni, nonostante la scoperta del maxi giacimento di gas in Egitto. Ma la debolezza si trascina anche in tutta Europa: Parigi perde il 2,6% come Londra, mentre Francoforte perde il 2,9%.
Secondo Christine Lagarde, direttore generale del Fmi, che a luglio prevedeva una crescita del 3,3%, la crescita globale resterà moderata e "probabilmente più debole di quanto previsto lo scorso luglio".
La numero uno del Fondo ha precisato che l'economia cinese sta rallentando, anche se non in modo forte o imprevisto, perché si adatta a un nuovo modello di crescita "più basato sul mercato".
Per il numero uno dell'istituto di Washington, tuttavia, l'Asia continuerà a guidare la crescita globale, anche se in misura inferiore alle attese.
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