Lo ha dichiarato a Sputnik l'esperto dell'Accademia di economia e pubblico servizio presso il presidente della Russia, Sergey Khestanov. A partire dal 22 giugno, per la prima volta, la Banca di Cina partecipa alle aste elettroniche quotidiane, alle quali vengono stabiliti i prezzi di riferimento del metallo prezioso.
La banca cinese è la prima banca asiatica ad essere stata ammessa alla quotazione dell'oro. Le otto "banche dell'oro" sono Barclays, Goldman Sachs, HSBC, JPMorgan, The Banck of Nova Scotia — ScotiaMocatta, Societe Generale e UBS. La Banca di Cina ha oggi un controllo praticamente totale sul più grande mercato asiatico dell'oro fisico — la borsa dell'oro di Shanghai. Grazie alla sua partecipazione alle quotazioni elettroniche di Londra, a partire dal 22 giugno le transazioni in oro potranno essere effettuate 24 ore su 24. Da parte della Cina è uno dei passi più risoluti verso la possibilità di dettare le regole in questo mercato.
Sergey Khestanov ha rilevato che Cina si era preparata a lungo, prima di fare il suo "grande balzo":
"La Cina sta metodicametne ampliando la sua penetrazione nei mercati globali, ma lo fa senza fretta e con cautela. Sarà così anche con l'oro. Pechino è uno dei più grandi produttori dell'oro, con ingenti riserve auree. Eppure, da un po' di anni continua a comprare oro. Quindi, l'aumento del suo ruolo nella determinazione dei prezzi riflette bene le realtà esistenti".
Grazie alle sue riserve auree la Cina, in questo gioco, riesce a stabilire la politica nel mercato dei metalli preziosi e i prezzi mondiali dell'oro. Insieme a Londra e New York, Shanghai è destinata a diventare un centro mondiale delle contrattazioni valutarie legate all'oro. Questa politica trasformerà la Cina nel più grande centro del commercio in oro e, quindi, in un centro finanziario mondiale. Ma tutto ciò sarà possibile, se la borsa di Shanghai lancia un proprio sistema di fixing in moneta cinese, cioè, yuan. La Cina deve diventare un punto di riferimento sia per aziende cinesi, sia per venditori stranieri, e ciò sarà una nuova sfida al monopolio del dollaro. Tutte le premesse per riuscirci si sono: alla borsa di Shaghai lavorano operatori di tutta l'Asia — continente dove l'oro è oggi una delle merci più richieste, insieme al petrolio, il gas e il grano.
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