La preoccupazione di Francoforte dopo il recente fallimento dell'ultimo negoziato tra la Grecia ed i creditori, con lo scambio di accuse tra Bruxelles e Atene, è tutta nelle parole del governatore della Banca Centrale Mario Draghi, intervenuto in audizione alla commissione Affari economici dell'Europarlamento.
Le parole del governatore BCE esprimono il timore che l'eurozona possa riuscire a non sopportare nel lungo periodo lo scenario di un ipotetico default greco.
"Nel lungo medio periodo quali sarebbero le conseguenze per l'UE?— si è domandato Draghi — entreremmo in terra incognita".
La situazione greca è stata definita "drammatica", pur venendo specificato dal governatore che "non è responsabilità degli altri paesi dell'eurozona o delle istituzioni europee".
Dopo lo scambio di accuse e la pubblicazione del documento con cui la Commissione ha reso pubbliche le proposte di accordo rifiutate da Atene, l'auspicio di Draghi è che si assuma rapidamente una decisione politica. Entrambe le parti sono state invitate dal governatore "a fare uso della loro capacità di compromesso", con la sottolineatura che "tutti gli attori devono correre l'ultimo miglio, ma la palla è nel campo della Grecia".
Sempre sulla crisi ellenica Draghi ha poi voluto escludere l'ipotesi di mancati pagamenti da parte di Atene sulle rate rinviate alla fine del mese, sostenendo che è inutile speculare su tale soluzione "perchè abbiamo avuto la parola delle autorità greche che questi (pagamenti) saranno fatti".
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