Venerdì il Segretario alla Difesa ad interim degli Stati Uniti Christopher Miller ha affermato che il Pentagono ha ridotto le truppe in Afghanistan e Iraq a soli 2.500 soldati in ciascun Paese, in linea con l'ordine del presidente Donald Trump.
Le riduzioni delle truppe arrivano nonostante il Congresso all'inizio di questo mese abbia approvato una legislazione per impedire il ritiro pianificato dei soldati dall'Afghanistan fino a quando non riceverà un rapporto che ne valuti l'effetto.
"Il ritiro di altre forze dall'Afghanistan annunciato ieri dagli Stati Uniti è un buon progresso e una misura dal valore pratico. Indubbiamente l'accordo firmato tra i talebani e gli Stati Uniti è a vantaggio di entrambe le nazioni", ha twittato Mohammad Naeem, portavoce dell'Ufficio Politico dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan.
I talebani - ha aggiunto - sono impegnati a rispettare gli accordi conclusi con gli USA e "vogliono lo stesso dall'altra parte".
A febbraio gli Stati Uniti e i talebani hanno firmato il primo accordo di pace dopo oltre 18 anni di conflitto, che prevede il ritiro delle truppe straniere in base alle condizioni dall'Afghanistan entro 14 mesi e l'avvio di colloqui intra-afgani. I talebani in cambio si impegnano a fornire garanzie che il Paese non diventerà un rifugio per i gruppi terroristici.
I negoziati di pace tra i talebani e il governo afgano sono iniziati a Doha a settembre.
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