Il satellite di sorveglianza norvegese Norsat-3, che sarà lanciato dalla Guyana francese in Sud America questo autunno, fornirà un supporto fondamentale alla Guardia Costiera e per la gestione delle crisi, ha riferito l'emittente nazionale NRK.
Una caratteristica unica di Norsat-3 è che, a differenza dei suoi predecessori, non dipende dalla ricezione dei segnali AIS delle navi per rilevarli e si basa invece sul rilevamento radar.
L'AIS è un sistema di tracciamento automatico che utilizza ricetrasmettitori sulle navi ed è utilizzato dai servizi di traffico navale (VTS). L'AIS fornisce informazioni sull'identificazione, la posizione e la rotta delle navi, ma può essere disattivato o deliberatamente deformato dalle navi stesse. Pertanto, si dice che Norsat-3 sia in grado di rilevare le navi che stanno attivamente cercando di evitare di essere rilevate, fornendo così migliori capacità di sorveglianza per il monitoraggio del traffico navale nelle acque territoriali norvegesi.
"Ogni tipo di strumento contribuisce con immagini leggermente diverse, quindi più tecnologie abbiamo, più completa sarà l'immagine", ha detto ad NRK Richard Olsen, direttore degli studi dell'Istituto norvegese di Ricerche di Difesa, descrivendo il satellite come un "aiuto relativamente a basso costo per le operazioni quotidiane dell'esercito".
Per proteggere le trasmissioni tra i satelliti e la stazione di ricezione a Vardø, nel nord della Norvegia, le comunicazioni verranno crittografate. La Norvegia ha attualmente quattro satelliti AIS, che inviano dati alla sede operativa delle forze armate a Bodø 15 volte al giorno. Il portavoce delle forze armate Ivar Moen li ha caratterizzati definendoli "di grande importanza".
La Norvegia sta già lavorando al successore del satellite, Norsat-4, che dovrebbe essere pronto tra due anni. Il nuovo satellite è stato sviluppato in stretta collaborazione con le forze armate statunitensi.
Norsat-4 utilizzerà una fotocamera avanzata appositamente sviluppata che sarà in grado di scattare foto di navi a una distanza massima di 600 chilometri, anche durante i 6 mesi di notte polare.
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