Un pesce fuor d'acqua.
Questa è stata la prima impressione che ho avuto durante la conferenza stampa a Roma del Ministro degli Affari Esteri italiano Paolo Gentiloni, assieme al suo omologo russo Sergej Lavrov, a cui ho assistito in diretta lo scorso 2 dicembre.Il Ministro italiano infatti, pareva tutto tranne che a proprio agio… impacciato, insicuro, le sue mani continuavano a sfarfallare nervosamente a vuoto attorno al leggio senza trovare la giusta collocazione, sulle labbra un timido sorrisetto che pareva un tic… era chiaramente in imbarazzo, avrebbe fatto quasi pena, se non fosse che gli italiani (almeno quelli che seguono la politica estera) hanno provato grande disagio nell'essere rappresentati da tale "inconsistenza".

Tutto ciò nonostante il suo background politico nelle file della sinistra, dalla più estrema di Mario Capanna a quella più moderata di Francesco Rutelli. Insomma, uno che da anni sta sempre lì, passa da una poltrona all'altra, ma non si schioda.
La sua utilità al Paese non ci è ancora chiara, ma tant'è… noi continuiamo a pagarlo per… cosa? Boh! Io, sinceramente, non lo so.
Da un personaggio con una certa esperienza (a questo punto oserei dire sprecata) e che ricopre tale ruolo, ci si aspetta come minimo che regga lo stress e sappia affrontare decentemente un evento di importanza mondiale come quello di Roma, rappresentando il proprio Paese a testa alta.
Aspettative evidentemente deluse, ma se pensiamo che per lui le azioni contro la Russia, come le sanzioni UE o i soldati schierati dalla Nato al confine, non sono da considerarsi atti aggressivi e provocatori… possiamo forse capire il suo stato d'animo, all'apparenza insicuro, ma anche poco convinto.
Ammetto che sarei stata ben felice di sentirlo affermare con persuasione che l'Italia ha perso enormi quantitativi di denaro, oltre che posti di lavoro, in seguito alle irrazionali sanzioni, volute da altri. Ma anche stavolta ha perso l'occasione…

Non è una questione così banale come può apparire, perché da questo si capisce come una persona affronta le incombenze del ruolo che occupa, ne dimostra la preparazione, la sicurezza, il rispetto che incute.
Spiace molto, in quanto italiana, appurare che davvero non c'è storia e confesso che ci ho anche provato a dare qualche chance a Gentiloni, ma lui non mi è proprio venuto incontro… sinceramente non ispira la minima fiducia e, se dovessi affidarmi ad uno due, sceglierei senza esitazione la sua controparte.

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