Il prezzo cereali scende dopo la fine dell'Accordo sul grano

© Sputnik / Accedi all'archivio mediaGrano, Ucraina
Grano, Ucraina - Sputnik Italia, 1920, 07.09.2023
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Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una dichiarazione sui problemi che si sono verificati riguardo all'accordo alimentare e alle forniture di grano e fertilizzanti.
Nella sua dichiarazione il ministero rivendica i motivi che hanno portato alla conclusione dell’accordo e le ragioni della parte russa.
Per prima cosa, scrive il ministero, l’Accordo sul grano non affatto aiutato i Paesi più poveri a combattere la fame, dato che su 32,8 milioni di tonnellate di carico, solo una minima parte, meno del 3%, è stata inviata ai Paesi bisognosi. Inoltre viene fatto notare che dopo la fine dell’accordo i prezzi del grano, invece che aumentare, sono diminuiti – ad agosto c’è stato un calo del 4-5%, segno evidente che l’Accordo non è affatto la panacea che si sostiene.
Altro aspetto importante fatto notare è che tale Accordo non può essere affatto a sostegno dell’Ucraina, come tanto sbandierato, se è vero che da maggio è stato imposto un divieto di fornitura di grano proprio dai Paesi UE confinanti con l'Ucraina e che probabilmente tale divieto verrà protratto. Il ministero lamenta inoltre un ostruzionismo da parte del Segretariato delle Nazioni Unite e l'Occidente in generale, che si rifiuta di adempiere alla parte dell’Accordo che riguarda gli obblighi nei confronti della Russia.
“Affinché l'Accordo funzioni, è necessario collegare Rosselkhozbank a SWIFT”, scrive il ministero, bisogna risolvere i “problemi con l'assicurazione delle navi russe”, bisognerebbe “discutere lo sblocco dei beni delle aziende” e “c’è inoltre la questione del ripristino dell’oleodotto di ammoniaca Togliatti-Odessa, che potrebbe fornire fertilizzanti a decine di milioni di persone”.
Riguardo all’accusa di affamare l’Africa, il ministero rivendica l’esatto contrario – è proprio la Russia a fare sforzi per alleviare la fame del mondo dato che i fatti sono che, “senza alcun accordo”, la Federazione ha già inviato o si appresta ad inviare decine di miglia di tonnellate ciascuno a Malawi, Kenya, Zimbabwe, Nigeria, Sri Lanka, Somalia, Repubblica Centraficana, Burkina Faso, Zimbabwe, Mali ed Eritrea, nonché si sta progettando insieme ad Ankara e Doha, di “consegnare 1 milione di tonnellate di grano alla Turchia, in modo che possa essere lavorato lì e inviato gratuitamente ai Paesi più poveri”.
Nello specifico, la Russia ha inviato o invierà presto:
20.000 tonnellate di fertilizzanti al Malawi;
34.000 tonnellate di fertilizzanti al Kenya;
23.000 tonnellate di fertilizzanti allo Zimbabwe;
34.000 tonnellate di fertilizzanti alla Nigeria;
55.000 tonnellate di fertilizzanti allo Sri Lanka;
200.000 tonnellate di grano a Somalia, RCA, Burkina Faso, Zimbabwe, Mali ed Eritrea.
Si è anche scoperto che mentre l'Europa esportava grano per mangimi dall'Ucraina attraverso il Mar Nero per le sue esigenze, come parte dell'Accordo, si cercava al contempo di bloccare l'agricoltura russa e di creare condizioni per questa non redditizie. Le Nazioni Unite non hanno risolto la situazione, chiarisce il ministero.
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