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Il prezzo cereali scende dopo la fine dell'Accordo sul grano
Il prezzo cereali scende dopo la fine dell'Accordo sul grano
Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una dichiarazione sui problemi che si sono verificati riguardo all'accordo alimentare e alle forniture di grano e... 07.09.2023, Sputnik Italia
2023-09-07T11:17+0200
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Nella sua dichiarazione il ministero rivendica i motivi che hanno portato alla conclusione dell’accordo e le ragioni della parte russa. Per prima cosa, scrive il ministero, l’Accordo sul grano non affatto aiutato i Paesi più poveri a combattere la fame, dato che su 32,8 milioni di tonnellate di carico, solo una minima parte, meno del 3%, è stata inviata ai Paesi bisognosi. Inoltre viene fatto notare che dopo la fine dell’accordo i prezzi del grano, invece che aumentare, sono diminuiti – ad agosto c’è stato un calo del 4-5%, segno evidente che l’Accordo non è affatto la panacea che si sostiene. Altro aspetto importante fatto notare è che tale Accordo non può essere affatto a sostegno dell’Ucraina, come tanto sbandierato, se è vero che da maggio è stato imposto un divieto di fornitura di grano proprio dai Paesi UE confinanti con l'Ucraina e che probabilmente tale divieto verrà protratto. Il ministero lamenta inoltre un ostruzionismo da parte del Segretariato delle Nazioni Unite e l'Occidente in generale, che si rifiuta di adempiere alla parte dell’Accordo che riguarda gli obblighi nei confronti della Russia. Riguardo all’accusa di affamare l’Africa, il ministero rivendica l’esatto contrario – è proprio la Russia a fare sforzi per alleviare la fame del mondo dato che i fatti sono che, “senza alcun accordo”, la Federazione ha già inviato o si appresta ad inviare decine di miglia di tonnellate ciascuno a Malawi, Kenya, Zimbabwe, Nigeria, Sri Lanka, Somalia, Repubblica Centraficana, Burkina Faso, Zimbabwe, Mali ed Eritrea, nonché si sta progettando insieme ad Ankara e Doha, di “consegnare 1 milione di tonnellate di grano alla Turchia, in modo che possa essere lavorato lì e inviato gratuitamente ai Paesi più poveri”.Nello specifico, la Russia ha inviato o invierà presto:Si è anche scoperto che mentre l'Europa esportava grano per mangimi dall'Ucraina attraverso il Mar Nero per le sue esigenze, come parte dell'Accordo, si cercava al contempo di bloccare l'agricoltura russa e di creare condizioni per questa non redditizie. Le Nazioni Unite non hanno risolto la situazione, chiarisce il ministero.
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Il prezzo cereali scende dopo la fine dell'Accordo sul grano
11:17 07.09.2023 (aggiornato: 11:20 07.09.2023)
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Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una dichiarazione sui problemi che si sono verificati riguardo all'accordo alimentare e alle forniture di grano e fertilizzanti.
Nella sua dichiarazione il ministero rivendica i motivi che hanno portato alla conclusione dell’accordo e le ragioni della parte russa.
Per prima cosa, scrive il ministero, l’Accordo sul grano non affatto aiutato i Paesi più poveri a combattere la fame, dato che su 32,8 milioni di tonnellate di carico, solo una minima parte, meno del 3%, è stata inviata ai Paesi bisognosi. Inoltre viene fatto notare che dopo la fine dell’accordo i prezzi del grano, invece che aumentare, sono diminuiti – ad agosto c’è stato un calo del 4-5%, segno evidente che l’Accordo non è affatto la panacea che si sostiene.
Altro aspetto importante fatto notare è che tale Accordo non può essere affatto a sostegno dell’Ucraina, come tanto sbandierato, se è vero che da maggio è stato imposto un divieto di fornitura di grano proprio dai Paesi UE confinanti con l'Ucraina e che probabilmente tale divieto verrà protratto. Il ministero lamenta inoltre un ostruzionismo da parte del Segretariato delle Nazioni Unite e l'Occidente in generale, che si rifiuta di adempiere alla parte dell’Accordo che riguarda gli obblighi nei confronti della Russia.
“Affinché l'Accordo funzioni, è necessario collegare Rosselkhozbank a SWIFT”, scrive il ministero, bisogna risolvere i “problemi con l'assicurazione delle navi russe”, bisognerebbe “discutere lo sblocco dei beni delle aziende” e “c’è inoltre la questione del ripristino dell’oleodotto di ammoniaca Togliatti-Odessa, che potrebbe fornire fertilizzanti a decine di milioni di persone”.
Riguardo all’accusa di affamare l’Africa, il ministero rivendica l’esatto contrario – è proprio la Russia a fare sforzi per alleviare la fame del mondo dato che i fatti sono che, “senza alcun accordo”, la Federazione ha già inviato o si appresta ad inviare decine di miglia di tonnellate ciascuno a Malawi, Kenya, Zimbabwe, Nigeria, Sri Lanka, Somalia, Repubblica Centraficana, Burkina Faso, Zimbabwe, Mali ed Eritrea, nonché si sta progettando insieme ad Ankara e Doha, di “consegnare 1 milione di tonnellate di grano alla Turchia, in modo che possa essere lavorato lì e inviato gratuitamente ai Paesi più poveri”.
Nello specifico, la Russia ha inviato o invierà presto:
20.000 tonnellate di fertilizzanti al Malawi;
34.000 tonnellate di fertilizzanti al Kenya;
23.000 tonnellate di fertilizzanti allo Zimbabwe;
34.000 tonnellate di fertilizzanti alla Nigeria;
55.000 tonnellate di fertilizzanti allo Sri Lanka;
200.000 tonnellate di grano a Somalia, RCA, Burkina Faso, Zimbabwe, Mali ed Eritrea.
Si è anche scoperto che mentre l'Europa esportava grano per mangimi dall'Ucraina attraverso il Mar Nero per le sue esigenze, come parte dell'Accordo, si cercava al contempo di bloccare l'agricoltura russa e di creare condizioni per questa non redditizie. Le Nazioni Unite non hanno risolto la situazione, chiarisce il ministero.