Papa Francesco di ritorno dalla Mongolia chiarisce il concetto di “eredità della Grande Russia”

© Sputnik . Vladimir Astapkovich
/ In occasione del viaggio di ritorno dalla Mongolia Papa Francesco ha avuto modo di chiarire il concetto ai giornalisti presenti sull’aereo.
Il discorso fatto ai giovani russi nelle settimane scorse sulla responsabilità di portare avanti l’eredità della ‘Grande Russia’ non era piaciuto ad alcuni in Occidente e a molti in Ucraina. In occasione del viaggio di ritorno dalla Mongolia Papa Francesco ha avuto modo di chiarire il concetto ai giornalisti presenti sull’aereo.
“Grande Russia”, certamente non in senso “imperialista”, ha spiegato, concetto sempre negativo e da rinnegare, bensì nel senso dell’antica e nobile cultura che i russi hanno sviluppato nei secoli.
“Io non pensavo all’imperialismo quando ho detto quello, ho parlato della cultura, e la trasmissione della cultura mai è imperiale, mai; è sempre dialogare, e parlavo di questo. È vero che ci sono degli imperialismi che vogliono imporre la loro ideologia. Mi fermo qui: quando la cultura viene distillata e trasformata in ideologia, questo è il veleno. Si usa la cultura, ma distillata in ideologia. Questo bisogna distinguere, quando è la cultura di un popolo e quando sono le ideologie che sorgono poi per qualche filosofo, qualche politico di quel popolo. E questo lo dico per tutti, anche per la Chiesa. L’eredità russa è molto buona, è molto bella. Pensa nel campo delle lettere, nel campo della musica, fino ad arrivare a un Dostoevskij che oggi ci parla di umanesimo maturo; si è fatta carico di questo umanesimo, che si è sviluppato, nell’arte e nella letteratura”, ha spiegato in dettaglio il concetto che aveva voluto esprimere e che, per qualche motivo, era stato travisato.