https://it.sputniknews.com/20230727/niger-lesercito-annuncia-la-solidarieta-con-i-militari-ribelli-17391002.html
Niger, l'esercito annuncia la solidarietà con i militari ribelli
Niger, l'esercito annuncia la solidarietà con i militari ribelli
Il comando militare dell'esercito del Niger annuncia la propria solidarietà nei confronti delle forze militari ribelli 27.07.2023, Sputnik Italia
2023-07-27T17:08+0200
2023-07-27T17:08+0200
2023-07-27T17:08+0200
niger
africa occidentale
conflitto
/html/head/meta[@name='og:title']/@content
/html/head/meta[@name='og:description']/@content
https://cdnnit1.img.sputniknews.com/img/545/52/5455268_0:156:3000:1844_1920x0_80_0_0_3702a0374781f8ecda3319bc4c9aba02.jpg
Il comando militare dell'esercito del Niger annuncia la propria solidarietà nei confronti delle forze militari ribelli che nella giornata di ieri hanno circondato il palazzo presidenziale deponendo il presidente, Mohamed Bazoum. Questo l'annuncio con cui il comando delle Forze Armate del Niger ha annunciato la propria solidarietà nei confronti dei ribelli militari che hanno deposto il presidente del Niger Mohamed Bazoum, nella giornata di ieri, 26 luglio. I militari hanno spiegato la decisione con l'intento di evitare spargimenti di sangue e preservare l'integrità fisica dello stesso presidente. I vertici militari hanno invitato i ribelli a mantenere la propria capacità di combattimento per contrastare il crimine organizzato e il terrorismo. Le forze militari hanno inoltre sottolineato che qualsiasi intervento militare esterno e qualsiasi ingerenza esterna comporterà conseguenze catastrofiche, per la popolazione e il Paese intero. Il golpeI militari della Guardia presidenziale hanno circondato il palazzo presidenziale il 26 luglio imponendo un coprifuoco su tutto il Paese e deponendo di fatto il presidente del Paese, Mohamed Bazoum. I militari hanno sottolineato di agire per conto del "Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria", (CLSP). L'annuncio del golpe è stato dato in diretta TV dal colonnello Amadou Abdramane. Il colonnello, circondato nel filmato da 9 suoi fedelissimi, ha espresso quanto segue: Gli Stati Uniti hanno protestato attivamente per l'azione, con il Segretario Antony Blinken, che già in giornata aveva parlato con il presidente del Niger, assicurando il sostegno degli Stati uniti mentre si facevano più insistenti le voci di un imminente golpe, fatto poi verificatosi: Da parte italiana non si sono fatte attendere le rassicurazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale ha spiegato che i "circa 170 italiani" che vivono in Niger "sono stati tutti contattati dall'Unità di crisi della Farnesina", sottolineando che sono tutti al sicuro al momento. Condanna e attenzione sulla vicenda anche da parte del Segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, espressa tramite il suo portavoce, Stephane Dujarric: "Condanna con la massima fermezza qualsiasi tentativo di prendere il potere con la forza e di minare il governo democratico, la pace e la stabilità in Niger".
niger
africa occidentale
Sputnik Italia
feedback.it@sputniknews.com
+74956456601
MIA „Rosiya Segodnya“
2023
Sputnik Italia
feedback.it@sputniknews.com
+74956456601
MIA „Rosiya Segodnya“
Notiziario
it_IT
Sputnik Italia
feedback.it@sputniknews.com
+74956456601
MIA „Rosiya Segodnya“
https://cdnnit1.img.sputniknews.com/img/545/52/5455268_167:0:2834:2000_1920x0_80_0_0_e6e1a050b7223f2e4690ed1dbf8dde93.jpgSputnik Italia
feedback.it@sputniknews.com
+74956456601
MIA „Rosiya Segodnya“
niger, africa occidentale, conflitto
niger, africa occidentale, conflitto
Niger, l'esercito annuncia la solidarietà con i militari ribelli
Seguici su
Il comando militare dell'esercito del Niger annuncia la propria solidarietà nei confronti delle forze militari ribelli
Il comando militare dell'esercito del Niger annuncia la propria solidarietà nei confronti delle forze militari ribelli che nella giornata di ieri hanno circondato il palazzo presidenziale deponendo il presidente, Mohamed Bazoum.
"Il comando militare (...) ha deciso di aderire alla dichiarazione delle forze di difesa e sicurezza".
Questo l'annuncio con cui il comando delle Forze Armate del Niger ha annunciato la propria solidarietà nei confronti dei ribelli militari che hanno deposto il presidente del Niger Mohamed Bazoum, nella giornata di ieri, 26 luglio. I militari hanno spiegato la decisione con l'intento di evitare spargimenti di sangue e preservare l'integrità fisica dello stesso presidente.
I vertici militari hanno invitato i ribelli a mantenere la propria capacità di combattimento per contrastare il crimine organizzato e il terrorismo. Le forze militari hanno inoltre sottolineato che qualsiasi intervento militare esterno e qualsiasi ingerenza esterna comporterà conseguenze catastrofiche, per la popolazione e il Paese intero.
Il golpe
I militari della Guardia presidenziale hanno circondato il palazzo presidenziale il 26 luglio imponendo un coprifuoco su tutto il Paese e deponendo di fatto il presidente del Paese, Mohamed Bazoum. I militari hanno sottolineato di agire per conto del "Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria", (CLSP).
L'annuncio del golpe è stato dato in diretta TV dal colonnello Amadou Abdramane. Il colonnello, circondato nel filmato da 9 suoi fedelissimi, ha espresso quanto segue:
"Noi, le forze di difesa e di sicurezza (...) abbiamo deciso di porre fine al regime che conoscete (...) Ciò segue il continuo deterioramento della situazione della sicurezza e la scarsa governance economica e sociale".
Gli Stati Uniti hanno protestato attivamente per l'azione, con il Segretario Antony Blinken, che già in giornata aveva parlato con il presidente del Niger, assicurando il sostegno degli Stati uniti mentre si facevano più insistenti le voci di un imminente golpe, fatto poi verificatosi:
"Il Segretario ha trasmesso il fermo sostegno degli Stati Uniti al Presidente Mohamed Bazoum e alla democrazia del Niger".
Da parte italiana non si sono fatte attendere le rassicurazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale ha spiegato che i "circa 170 italiani" che vivono in Niger "sono stati tutti contattati dall'Unità di crisi della Farnesina", sottolineando che sono tutti al sicuro al momento.
Condanna e attenzione sulla vicenda anche da parte del Segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, espressa tramite il suo portavoce, Stephane Dujarric:
"Condanna con la massima fermezza qualsiasi tentativo di prendere il potere con la forza e di minare il governo democratico, la pace e la stabilità in Niger".