Esperto risponde circa le preoccupazioni di parte Usa sullo stallo della controffensiva ucraina
CC BY-SA 4.0 / Juliusz Sabak / M142 High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS)Lanciarazzi HIMARS

CC BY-SA 4.0 / Juliusz Sabak / M142 High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS)
L'allarme di Washington per i progressi più lenti del previsto della controffensiva ucraina contro le forze russe arriva tra i timori di Kiev che gli aiuti militari della Casa Bianca possano interrompersi se Joe Biden non dovesse vincere le elezioni del 2024.
A dirlo l'analista di relazioni internazionali e sicurezza Mark Sleboda, a Sputnik.
Una rete di notizie statunitense ha recentemente citato un funzionario militare americano che ha affermato che la controffensiva dell'Ucraina "non soddisfa le aspettative su nessun fronte".
Che parafrasando vuol dire che gli alleati di Kiev dell'altra sponda dell'Atlantico non sembrano molto soddisfatti di come stiano andando le cose in quel del Donbass.
Che parafrasando vuol dire che gli alleati di Kiev dell'altra sponda dell'Atlantico non sembrano molto soddisfatti di come stiano andando le cose in quel del Donbass.
La fonte aggiunge che durante le sue prime fasi, la controffensiva sta avendo meno successo e le forze russe stanno mostrando più competenza di quanto previsto dalle valutazioni occidentali.
Ciò fa seguito alle recenti dichiarazioni in merito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha riconosciuto in un'intervista ai media occidentali che i progressi della controffensiva sono più lenti del previsto.
"Penso che questo sia piuttosto interessante e probabilmente ha qualcosa a che fare con il fatto che i funzionari anonimi dell'amministrazione Biden abbiano affermato che il regime di Kiev ha mostrato prestazioni inferiori su tutti i fronti con l'offensiva, cosa che sicuramente non rappresenta un voto di approvazione", ha detto Sleboda a Sputnik.
Circa i timori di una eventuale chiusura agli auti strategici e nel campo degli armamenti da parte statunitense, qualora avvenisse un "cambio della guardia" ai vertici, il riferimento è alle prossime elezioni presidenziali, l'esperto si dichiara scettico:
"Non credo che il presidente (degli Stati Uniti) abbia molto da dire. Non credo che sia possibile alcun tipo di serio cambiamento di politica estera o di politica militare con il cambio di presidenza degli Stati Uniti. Non so se gli americani credano nella finzione della loro politica democratica, (ma) io non ci credo", sottolinea l'analista.
I commenti arrivano a pochi giorni da quando il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu ha affermato che "durante 16 giorni di intense ostilità", le forze ucraine hanno ridotto la loro attività, "avendo subito perdite significative".