Italia unico Paese G7 a firmare accordo di cooperazione con la Cina - Esperto

© Sputnik . Igor Zarembo
/ Il direttore del Centro di ricerca dell'Ue presso una università cinese rivela che tra i Paesi del G7 l'Italia è l'unica ad aver firmato un qualche accordo di cooperazione nell'ambito dell'iniziativa "One Belt, One Road".
Yin Jianlong, direttore del Centro di ricerca dell'UE presso l'Università Anhui (Yin Jianlong, direttore del Centro studi dell'Unione europea, Università Anhui, riferisce che l'Italia è l'unico Paese del G7 ad aver firmato un accordo di cooperazione con la Cina nell'ambito dell'iniziativa "One Belt, One Road".
La strategia, considerata da Pechino un fiore all'occhiello della politica estera in quel di economia, e nello specifico nello sviluppo delle infrastrutture globali, viene definita anche come "Cintura economica della via della Seta, perché prevede il trasporto ferroviario e stradale dall'Asia fino all'Europa ripercorrendo in parte la antica via della Seta, dalla lontana Cina fino all'Europa attraverso vari corridoi in ipotesi.
"L'Italia partecipa attivamente all'iniziativa cinese da diversi anni. Questo ha avuto un grande e importantissimo impatto positivo sullo sviluppo dell'economia italiana. Dall'adesione all'iniziativa, il Paese ne ha beneficiato", riferisce l'esperto.
La partecipazione all'iniziativa è stata un consenso raggiunto dal governo italiano dal 2017. Indipendentemente dalla situazione politica "One Belt, One Road" e la cooperazione con la Cina sono stati vantaggiosi per l'Italia, prosegue lo stesso, evidenziando il ruolo dell'Italia ed in primis dell'attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni:
"Diamo un'occhiata al Primo Ministro Meloni: Non è passato molto tempo da quando è diventata premier. Possiamo dire che è un volto nuovo in politica. Ed è chiaro che dietro di lei ci sono alcune forze nascoste che la sostengono. Personalmente ritengo che l'uscita dell'Italia dall'iniziativa "One Belt, One Road" sia impossibile. Se la Meloni annuncerà che l'Italia si ritirerà dall'iniziativa e romperà gli accordi di cooperazione con la Cina, temo che un simile approccio danneggerà l'economia italiana e comprometterà i suoi interessi politici. Così, come i bambini che iniziano a piangere per ottenere qualcosa, l'Italia potrebbe fare una mossa per mettere un po' di pressione sulla Cina. Questo è il corso normale dei negoziati. L'Italia vuole più attenzione e concessioni dalla Cina per rafforzare ulteriormente la sua posizione nell'iniziativa".
Inoltre, pena sanzioni e pressioni, l'Italia, in quanto membro del G7, dovrebbe fare dichiarazioni simili in risposta alle pressioni degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali. Così, proteggendo prima di loro la sua immagine. Dal punto di vista del normale pensiero politico, l'uscita dall'iniziativa "One Belt, One Road" avrà un impatto molto grande sull'Italia.
"Tutto questo è in risposta alle pressioni degli Stati Uniti", prosegue l'esperto:
"L'Italia e altri Paesi dell'Unione europea non hanno autonomia nelle loro relazioni con la Cina, perché Washington li tratta alla stregua del proprio potere. Sotto la pressione degli Stati Uniti, per l'Italia è molto difficile resistere, ma allo stesso tempo è difficile discutere con la Cina, perché gli Stati Uniti non porteranno loro alcun beneficio economico. L'uscita dell'Italia dall'iniziativa "One Belt, One Road" danneggerà solo i suoi stessi interessi.Pertanto, credo che la dichiarazione italiana sia solo una mossa nel corso dei negoziati, che, tra le altre cose, mitiga la pressione statunitense. In poche parole, la dichiarazione di Meloni è solo "fingere obbedienza alla pressione di Washington".
Di recente la premier italiana Giorgia Meloni ha rassicurato il presidente della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy, durante un incontro a Roma la scorsa settimana, che, "sebbene non sia stata presa una decisione definitiva, il suo governo sta favorendo l'uscita dal suo ruolo nel progetto della "Belt and Road Initiative" della Cina, secondo quanto ha riferito l'agenzia Bloomberg.