Budapest sostiene il piano di pace della Cina per l'Ucraina, ha detto Szijjarto

© Sputnik . Valeriy Melnikov / Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó
Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó - Sputnik Italia, 1920, 05.04.2023
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Invece di rivalità, è meglio per l'Europa sviluppare la cooperazione con la Cina. Così il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, sul tema del piano di pace proposto dalla parte cinese a risoluzione tra le parti in causa nella crisi in corso in Ucraina.
"La NATO non dovrebbe diventare un'organizzazione anti-cinese, e invece di rivalità, è meglio per l'Europa sviluppare una cooperazione reciprocamente vantaggiosa con la Cina", ha detto il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto.
Szijjártó ha poi proseguito così rispondendo ai giornalisti ungheresi dopo il secondo giorno della riunione dei ministri degli esteri della NATO:

Pe"Pensiamo che le relazioni con la Cina non possano essere descritte come una relazione militare. Anche così: meno descriviamo il rapporto con la Cina come un rapporto militare, meglio è. È meglio da qualsiasi punto di vista. E in nessun modo vorremmo che la NATO diventasse una sorta di organismo anti-Cina. Non vogliamo che la NATO diventi un blocco avversario contro la Cina. Invece della rivalità, crediamo nella cooperazione reciprocamente vantaggiosa e vediamo la sua importanza ".

Il suo discorso è stato trasmesso via social.
Secondo lui, la cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra Europa e Cina non è solo possibile, ma anche necessaria.
Il capo del ministero degli Esteri ungherese ha anche sottolineato che Budapest "sostiene il piano di pace cinese (sull'Ucraina) per due motivi: esiste e riguarda la pace".
In precedenza, Szijjarto ha affermato che Budapest non sostiene l'idea di una nuova guerra fredda e di una "cortina di ferro" tra i Paesi dell'ovest e dell'est, e ritiene che per evitare il collasso economico, l'Europa dovrebbe sviluppare la cooperazione con i paesi asiatic, nell'attuale situazione geopolitica.
Il motore dei principali cambiamenti economici nel mondo, secondo lui, sono i Paesi dell'Oriente ed è necessario riconoscere il fatto di fondere le economie dell'Occidente e della Cina.
Il ministro ha infine fatto osservare che tre delle più grandi case automobilistiche tedesche hanno impianti di produzione in Ungheria, così come tre società cinesi e sudcoreane che producono batterie elettriche.
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