24 anni fa l'aggressione Nato alla Jugoslavia

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Il 14 marzo 1999, le forze della NATO iniziarono a bombardare il territorio della Repubblica Federale di Jugoslavia (FR Jugoslavia), che comprendeva le repubbliche di Serbia e Montenegro. I raid sono durati 78 giorni, fino al 10 giugno.
L'operazione militare dell'Alleanza, chiamata Operation Allied Force, è stata intrapresa senza l'approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e sulla base delle accuse occidentali secondo cui le autorità della Jugoslavia, guidate da Slobodan Milosevic, avrebbero commesso una pulizia etnica nella provincia del Kosovo, storicamente abitata da serbi e albanesi, provocandovi una catastrofe umanitaria.
Il danno materiale totale a Belgrado è stato stimato fino a 100 miliardi $. Le perdite militari della NATO in termini di personale e attrezzature non sono mai state rivelate. Le autorità di Belgrado all'epoca affermarono che più di una dozzina di aerei furono abbattuti, il che non è mai stato confermato da prove.
L'operazione si è conclusa con la firma dell'accordo tecnico-militare di Kumanovsko il 9 giugno 1999, secondo il quale le truppe e la polizia serbe in Kosovo sono state sostituite da un contingente internazionale di mantenimento della pace, ma l'ultimo colpo è stato sferrato il 10 giugno alle 13:15 ora locale vicino alla città di Kosovska Kamenica in Kosovo.
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