“Pensate ad Assange”: presidente messicano risponde alle accuse USA di violazione diritti umani

© AP Photo / Eduardo VerdugoAndrés Manuel López Obrador
Andrés Manuel López Obrador  - Sputnik Italia, 1920, 22.03.2023
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Il presidente del Messico ha affermato che il sabotaggio fatto del governo statunitense dei gasdotti Nord Stream e la persecuzione politica in corso dell'editore di WikiLeaks, Julian Assange, dimostrano che le accuse del Dipartimento di Stato americano di violazioni dei diritti umani in Messico "non devono essere prese sul serio".
Il Presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador, ieri ha respinto un rapporto del governo statunitense che accusa la sua amministrazione di violazioni dei diritti umani come "falsità". Il Dipartimento di Stato ha pubblicato lunedì il suo rapporto annuale sulle "Pratiche dei Diritti Umani".
La pubblicazione ha criticato il trattamento dei giornalisti da parte dell'amministrazione Lopez Obrador e ha affermato che in Messico "l'impunità e le percentuali estremamente basse di procedimenti giudiziari rimangono un problema per tutti i crimini, compresi gli abusi dei diritti umani e la corruzione".
In un duro rimprovero trasmesso durante la sua conferenza stampa quotidiana, Lopez Obrador ha descritto le accuse come politicamente motivate e ha detto che gli evidenti due pesi e due misure dell'America significano che il rapporto "non dovrebbe essere preso sul serio".
"Vediamo, diritti umani? Perché non rilasciate Assange?", ha chiesto, riferendosi all'editore di WikiLeaks incarcerato che rischia una potenziale estradizione negli Stati Uniti con l'accusa di spionaggio dopo aver rivelato crimini di guerra commessi dalle forze americane all'estero. "Se parlate di giornalismo e di libertà, perché allora trattenete Assange?".
"Se parlate di atti di violenza, come mai un pluripremiato giornalista statunitense ci dice che il governo degli Stati Uniti ha sabotato il gasdotto russo-europeo?", ha proseguito il Presidente facendo riferimento al rapporto di Seymour Hersh.
"Perché a un cartello, o a diversi cartelli, è permesso di operare negli Stati Uniti, distribuendo liberamente il fentanyl che fa così tanto male ai giovani in quel Paese?".
"Con tutto il rispetto, questa è la loro natura", ha detto Lopez Obrador dell'élite della politica estera degli Stati Uniti, aggiungendo "non vogliono abbandonare la dottrina Monroe e... il cosiddetto Destino Manifesto".
I funzionari statunitensi dietro il rapporto, ha sottolineato il Presidente, "si credono il governo del mondo e vedono solo la pagliuzza nell'occhio dell'altro e non la trave nel proprio". "Ma non vale la pena di arrabbiarsi", ha spiegato, concludendo che "sono fatti così".
L'amministrazione del Messico non è stato l'unico governo dell'America Latina a spendere parole di circostanza per gli autori del rapporto del Dipartimento di Stato. Il Ministero degli Esteri della Bolivia ha rilasciato una dichiarazione che condanna le accuse degli Stati Uniti di violazioni dei diritti umani nella nazione andina come "interferenza negli affari interni", criticando il rapporto 'unilaterale' per non aver mantenuto l'obiettività.
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