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La Svezia risponde di no alle richieste della Russia per indagare sugli incidenti al Nord Stream
La Svezia risponde di no alle richieste della Russia per indagare sugli incidenti al Nord Stream
La Svezia non vede alcun interesse nella richiesta di formare un gruppo congiunto per indagare sugli incidenti ai gasdotti del Nord Stream. 14.03.2023, Sputnik Italia
2023-03-14T14:16+0100
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I pubblici ministeri svedesi "non vedono alcun interesse" nel creare un gruppo congiunto per indagare sulle esplosioni del Nord Stream, ha dichiarato una fonte diplomatica da New York a Sputnik.In precedenza, il primo vice-Rappresentante della Russia presso le Nazioni Unite Dmitry Polyansky ha dichiarato che Mosca aveva distribuito alle Nazioni Unite una copia della corrispondenza con i Paesi che indagavano sull'incidente del gasdotto, vale a dire Danimarca, Svezia e Germania.Come risulta dai materiali pubblicati, la parte russa ha inviato richieste per la formazione di un gruppo congiunto.In tutta risposta, le autorità svedesi hanno dichiarato:Inoltre, secondo uno dei documenti, alla Svezia sono state inviate cinque richieste di assistenza legale: il 7 e il 19 ottobre, l'8 e il 23 novembre, il 5 dicembre 2022.A sua volta, Berlino ha risposto alla richiesta di Mosca che la creazione di un tale gruppo "non è possibile".Inoltre, alla parte russa non può ora essere fornita "alcuna prova materiale".La fonte diplomatica ha fatto inoltre osservare che le autorità competenti russe erano interessate a sapere se parti o frammenti sono stati rimossi dal sito del danno ai gasdotti, se sono stati nominati studi per determinare le cause del danno e, in particolare, se sono stati trovati residui di esplosivi sui frammenti dei tubi.Tuttavia, hanno ricevuto risposte formali a queste domande, contenenti, di fatto, un rifiuto di fornire qualsiasi documento.Così, la risposta del ministro della Giustizia svedese, Gunnar Strömmer, afferma che una domanda di assistenza legale in questa materia deve essere respinta "se la sua soddisfazione comporta una minaccia alla sicurezza dello Stato".Le esplosioni si sono verificate il 26 settembre dello scorso anno sui due gasdotti che dalla Russia portavano in Europa, il "Nord Stream" e il "Nord Stream 2".Germania, Danimarca e Svezia non hanno escluso sabotaggi mirati. L'operatore Nord Stream AG ha valutato che gli incidenti sui gasdotti sono senza precedenti ed è impossibile stimare i tempi delle riparazioniL'Ufficio del procuratore generale russo ha avviato un caso per "atti di terrorismo internazionale".Il New York Times ha precedentemente riferito della disponibilità di intelligence, secondo cui l'esplosione è stata organizzata da un certo gruppo filo-ucraino, i cui piani non erano necessariamente noti a Kiev.Precedentemente il premio Pulitzer americano Seymour Hersh a febbraio ha pubblicato la sua inchiesta, in cui, citando una fonte anonima, ha affermato che ordigni esplosivi sotto i gasdotti russi erano stati posti nel giugno 2022 con il pretesto delle esercitazioni Baltops da parte dei sommozzatori della Marina degli Stati Uniti con il supporto di specialisti norvegesi.
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La Svezia risponde di no alle richieste della Russia per indagare sugli incidenti al Nord Stream
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La Svezia non vede alcun interesse nella richiesta di formare un gruppo congiunto per indagare sugli incidenti ai gasdotti del Nord Stream.
I pubblici ministeri svedesi "non vedono alcun interesse" nel creare un gruppo congiunto per indagare sulle esplosioni del Nord Stream, ha dichiarato una fonte diplomatica da New York a Sputnik.
In precedenza, il primo vice-Rappresentante della Russia presso le Nazioni Unite Dmitry Polyansky ha dichiarato che Mosca aveva distribuito alle Nazioni Unite una copia della corrispondenza con i Paesi che indagavano sull'incidente del gasdotto, vale a dire Danimarca, Svezia e Germania.
Come risulta dai materiali pubblicati, la parte russa ha inviato richieste per la formazione di un gruppo congiunto.
In tutta risposta, le autorità svedesi hanno dichiarato:
"La vostra richiesta è stata inviata all'ufficio del procuratore, il 18 novembre 2022, hanno dichiarato di non avere alcun interesse a istituire una squadra investigativa congiunta su questo tema".
Inoltre, secondo uno dei documenti, alla Svezia sono state inviate cinque richieste di assistenza legale: il 7 e il 19 ottobre, l'8 e il 23 novembre, il 5 dicembre 2022.
A sua volta, Berlino ha risposto alla richiesta di Mosca che la creazione di un tale gruppo "non è possibile".
Inoltre, alla parte russa non può ora essere fornita "alcuna prova materiale".
La fonte diplomatica ha fatto inoltre osservare che le autorità competenti russe erano interessate a sapere se parti o frammenti sono stati rimossi dal sito del danno ai gasdotti, se sono stati nominati studi per determinare le cause del danno e, in particolare, se sono stati trovati residui di esplosivi sui frammenti dei tubi.
Tuttavia, hanno ricevuto risposte formali a queste domande, contenenti, di fatto, un rifiuto di fornire qualsiasi documento.
Così, la risposta del ministro della Giustizia svedese, Gunnar Strömmer, afferma che una domanda di assistenza legale in questa materia deve essere respinta "se la sua soddisfazione comporta una minaccia alla sicurezza dello Stato".
"Pertanto, è ovvio, e ora documentato, che le dichiarazioni di Danimarca, Svezia e Germania sul presunto informare la parte russa sui progressi delle indagini non corrispondono alla realtà", ha commentato la fonte diplomatica sulla risposta della parte svedese.
Le esplosioni si sono verificate il 26 settembre dello scorso anno sui due gasdotti che dalla Russia portavano in Europa, il "Nord Stream" e il "Nord Stream 2".
Germania, Danimarca e Svezia non hanno escluso sabotaggi mirati. L'operatore Nord Stream AG ha valutato che gli incidenti sui gasdotti sono senza precedenti ed è impossibile stimare i tempi delle riparazioni
L'Ufficio del procuratore generale russo ha avviato un caso per "atti di terrorismo internazionale".
Il New York Times ha precedentemente riferito della disponibilità di intelligence, secondo cui l'esplosione è stata organizzata da un certo gruppo filo-ucraino, i cui piani non erano necessariamente noti a Kiev.
Precedentemente il premio Pulitzer americano Seymour Hersh a febbraio ha pubblicato la sua inchiesta, in cui, citando una fonte anonima, ha affermato che ordigni esplosivi sotto i gasdotti russi erano stati posti nel giugno 2022 con il pretesto delle esercitazioni Baltops da parte dei sommozzatori della Marina degli Stati Uniti con il supporto di specialisti norvegesi.