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Effetto boomerang sul dollaro? Persino gli analisti americani dubitano sulle sanzioni alla Russia
Effetto boomerang sul dollaro? Persino gli analisti americani dubitano sulle sanzioni alla Russia
Ne è sicuro l’editorialista del New York Post Jay Newman. 14.03.2023, Sputnik Italia
2023-03-14T10:16+0100
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Secondo l’editorialista del New York Post Jay Newman, l'abuso di sanzioni da parte degli Stati Uniti, in particolare contro la Russia, starebbe portando ad un calo della fiducia nel dollaro e ad un indebolimento della sua posizione come principale valuta di pagamento e riserva in tutto il mondo. Il legame tra sanzioni e indebolimento del dollaro secondo Newman sarebbe presto spiegato: più di 100 nazioni al mondo, cioè più della metà delle grandi nazioni del mondo, non aderiscono affatto alle sanzioni anti-russi e continuano a fare buoni affari con Mosca la quale, a sua volta, proprio dall’Occidente è costretta ad eseguire transazioni non in dollari. Ne consegue che per regolare i conti si sta evolvendo la consuetudine di utilizzare valute locali, con conseguente declino del ruolo del dollaro. Inoltre, Newman spiega che da tempo molti paesi avrebbero voluto liberarsi dall'uso del dollaro e del suo sistema finanziario, che rappresenta una vera e propria arma economica, e proprio le sanzioni hanno dato modo di dimostrare che fare a meno del dollaro è possibile. Per migliorare le prospettive del dollaro, Newman suggerisce di ridurre il numero di Paesi con cui gli Stati Uniti sono in conflitto e di mettere in ordine la propria economia, soprattutto per quanto riguarda il debito nazionale. "È ora di imparare a vivere nei limiti delle nostre possibilità", sottolinea.
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Ne è sicuro l’editorialista del New York Post Jay Newman.
Secondo l’editorialista del New York Post Jay Newman, l'abuso di sanzioni da parte degli Stati Uniti, in particolare contro la Russia, starebbe portando ad un calo della fiducia nel dollaro e ad un indebolimento della sua posizione come principale valuta di pagamento e riserva in tutto il mondo.
Il legame tra sanzioni e indebolimento del dollaro secondo Newman sarebbe presto spiegato: più di 100 nazioni al mondo, cioè più della metà delle grandi nazioni del mondo, non aderiscono affatto alle sanzioni anti-russi e continuano a fare buoni affari con Mosca la quale, a sua volta, proprio dall’Occidente è costretta ad eseguire transazioni non in dollari.
Ne consegue che per regolare i conti si sta evolvendo la consuetudine di utilizzare valute locali, con conseguente declino del ruolo del dollaro.
Inoltre, Newman spiega che da tempo molti paesi avrebbero voluto liberarsi dall'uso del dollaro e del suo sistema finanziario, che rappresenta una vera e propria arma economica, e proprio le sanzioni hanno dato modo di dimostrare che fare a meno del dollaro è possibile.
"Eliminare il dollaro sarebbe il colpo più forte per la posizione internazionale degli Stati Uniti. Il tempo in cui possiamo stampare denaro all'infinito finirà e non saremo più in grado di acquistare beni stranieri a buon mercato", sottolinea Newman.
Per migliorare le prospettive del dollaro, Newman suggerisce di ridurre il numero di Paesi con cui gli Stati Uniti sono in conflitto e di mettere in ordine la propria economia, soprattutto per quanto riguarda il debito nazionale. "È ora di imparare a vivere nei limiti delle nostre possibilità", sottolinea.