Ritrovati dopo 80 anni i resti di 6 soldati italiani dispersi nella Campagna di Russia
© Sputnik . Борис КриштулDelegazione italiana nell'Urss ingada l'omicidio di 2mila soldati italiani da parte delle forze tedesce avvenuto nel 1943 sul territorio della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina

© Sputnik . Борис Криштул
La Rossijskaja Gazeta ha pubblicato un reportage che racconta la storia di sei soldati italiani caduti nel 1942 durante la Campagna di Russia ritrovati nei pressi di Rostov nel 2021, grazie alla fondazione Nasledie e all’editore italiano Sandro Teti, sui quali resti, russi e italiani stanno ora lavorando insieme per l’identificazione.
Viktor Vasilevskij, della fondazione Nasledie, e l’editore Sandro Teti, in collaborazione con la Società di storia militare russa, iniziarono tempo fa una ricerca nella regione di Rostov, a partire dalla testimonianza di un anziano che abitava vicino a Millerovo e che aveva ricordato che, da bambino (8 anni all’epoca), nella notte di Natale del 1942, aveva visto seppellire 16 corpi di artiglieri italiani addetti alla contraerea che proteggeva l'aeroporto militare di Millerovo da cui partivano gli aerei tedeschi per il fronte di Stalingrado, l’attuale Volgograd.
Da lì è partita la ricerca che ha accumunato italiani e russi e che li vede ancora strettamente collaborare – prima per individuare i resti, ora per cercare di dare a questi resti un nome.
L’impresa non è semplice, perché non sono stati trovati i numeri di matricola di riconoscimento dei caduti, ma in base alle ossa si possono ricostruire i volti, con il celebre metodo Gerasimov (quello del film Gorky Park per intenderci) e infatti il Laboratorio di ricostruzione antropologica M.M. Gerasimov presso il Centro di antropologia fisica dell'Istituto di Etnologia e Antropologia dell'Accademia delle scienze russa, finanziato per questa iniziativa della fondazione Nasledie, è impegnato in questo lavoro di ricostruzione grafica 3D, tramite una equipe di studiosi italo-russi.
La fondazione Nasledie che, con l'esposizione permanente sulla battaglia di Stalingrado ha realizzato il più grande museo storico-militare privato della Federazione russa, ha provveduto a fare benedire i resti dei caduti presso la chiesa cattolica di Volgograd, si è impegnata a consegnare tutta la documentazione all'addetto per la Difesa dell'ambasciata d'Italia a Mosca, il generale Roberto Vannacci, e si è dichiarata pronta a finanziare ulteriori indagini per identificare i sei soldati italiani.
Nel frattempo, il generale Vannacci, il nostro ambasciatore a Mosca, Giorgio Starace, e lo stesso Teti, sono in contatto con il capo dell'Ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito italiano, il colonnello Fabrizio Giardini, e con il direttore dell'Archivio dell'Ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito italiano, il tenente colonnello Emilio Tirone, al fine di collaborare per arrivare all’identificazione fattiva dei caduti in quella disastrosa spedizione di ottant’anni fa.
Per ora si sa solo che appartenevano a una unità contraerea distaccata per la protezione della base di Millerovo.