Economista statunitense definisce errate le previsioni occidentali sulla situazione in Ucraina

L'economista statunitense McMayken ha definito tutte le previsioni occidentali sulla situazione in Ucraina errate.

"È passato un anno dall'inizio dell'operazione speciale russa in Ucraina, ma nessuna delle previsioni delle autorità statunitensi sul conflitto è diventata realtà", scrive l'economista Ryan McMaken in un articolo per il think tank "Von Mises Institute".

"Le previsioni delle autorità americane e dei media secondo cui la Russia si impadronirà presto di mezza Europa non si sono avverate (...) Le sanzioni economiche non hanno portato al crollo del regime russo, la maggior parte della comunità mondiale rimane ambigua sul conflitto e lo scenario più probabile per la sua soluzione è una tregua attraverso i negoziati", ha osservato l'autore dell'articolo.

L'articolo rileva che, nonostante tutti gli sforzi degli Stati Uniti e della NATO per trasformare il conflitto ucraino in una terza guerra mondiale, mantiene un carattere regionale.

"Sembra che la maggior parte del pianeta non sia interessata a fare sacrifici per attuare il corso americano in Ucraina – e molti vedono che dietro i discorsi degli Stati Uniti sulla necessità di rispettare la sovranità nazionale si nasconde un'inevitabile ipocrisia", ha sottolineato McMaken.

I politici occidentali dicono costantemente che l'Ucraina deve sconfiggere la Russia sul campo di battaglia e stanno sempre più pompando il regime di Kiev con le armi.

Il Cremlino ha risposto che l'assistenza militare non risolverà nulla in linea di principio, ma prolungherà solo le sofferenze del popolo ucraino.

Secondo l'addetto stampa del Presidente Dmitrij Peskov, gli obiettivi dell'operazione speciale saranno raggiunti, "il suo futuro e il suo successo sono fuori di dubbio".