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L'Ungheria si oppone al prolungamento revisione sanzioni UE ad un anno
L'Ungheria si oppone al prolungamento revisione sanzioni UE ad un anno
Ieri, l'Unione Europea non è riuscita ancora una volta a trovare un accordo sul 10° pacchetto di sanzioni contro la Russia, e le discussioni continueranno... 24.02.2023, Sputnik Italia
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L'Unione Europea ha tentato di aumentare il periodo di revisione delle liste di sanzioni contro la Russia da sei mesi a un anno durante la discussione del 10° pacchetto di sanzioni, ma Budapest non l'ha appoggiato, ha dichiarato il Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto a Sputnik. Szijjarto ha anche detto che l'Unione Europea continuerà a cercare di imporre sanzioni all'industria nucleare russa, ma l'Ungheria non sarà mai d'accordo. "Abbiamo dovuto lottare molto e molto ancora dovremo lottare in futuro, per mantenere il nucleare fuori dal regime sanzionatorio. Alcuni Paesi membri dell'Unione Europea stanno disperatamente mettendo sul tavolo iniziative per sanzionare [l'azienda nucleare statale russa] Rosatom, per sanzionare i collaboratori di Rosatom, i dirigenti dell'azienda e per limitare la cooperazione nucleare tra la Russia e l'UE", ha detto il ministro. Alcuni Stati membri dell'Unione Europea vorrebbero sicuramente vedere il settore nucleare russo nella lista delle sanzioni, ha detto il Ministro, aggiungendo che Budapest ha chiarito che questa opzione è assolutamente inaccettabile per l'Ungheria. "Se non possiamo continuare la costruzione di Paks II [centrale nucleare], perderemo il pilastro più importante della garanzia della nostra sicurezza energetica a lungo termine. E ancora una volta, penso che l'energia dovrebbe essere totalmente esclusa dalle sanzioni, dato che l'energia è una questione fisica che non ha nulla a che fare con la politica o l'ideologia", ha osservato Szijjarto. L'Ungheria ha preso questa posizione "non per i russi, tanto per non essere fraintesi", ma perché "questo è giusto", ha detto il ministro, aggiungendo che Budapest trova "molto ingiusto essere giudicati come se fossimo propagandisti del Cremlino, dato che stiamo semplicemente rappresentando ciò che pensiamo sia razionale".
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L'Ungheria si oppone al prolungamento revisione sanzioni UE ad un anno
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Ieri, l'Unione Europea non è riuscita ancora una volta a trovare un accordo sul 10° pacchetto di sanzioni contro la Russia, e le discussioni continueranno oggi.
L'Unione Europea ha tentato di aumentare il periodo di revisione delle liste di sanzioni contro la Russia da sei mesi a un anno durante la discussione del 10° pacchetto di sanzioni, ma Budapest non l'ha appoggiato, ha dichiarato il Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto a Sputnik.
"Ci siamo attenuti alla metodologia secondo cui l'elenco delle sanzioni e/o le cancellazioni devono essere riviste ogni sei mesi. C'è stato un tentativo di prolungare il periodo a 12 mesi, ma lo abbiamo rifiutato e preferito rimanere a sei mesi", ha detto il ministro.
Szijjarto ha anche detto che l'Unione Europea continuerà a cercare di imporre sanzioni all'industria nucleare russa, ma l'Ungheria non sarà mai d'accordo.
"Abbiamo dovuto lottare molto e molto ancora dovremo lottare in futuro, per mantenere il nucleare fuori dal regime sanzionatorio. Alcuni Paesi membri dell'Unione Europea stanno disperatamente mettendo sul tavolo iniziative per sanzionare [l'azienda nucleare statale russa] Rosatom, per sanzionare i collaboratori di Rosatom, i dirigenti dell'azienda e per limitare la cooperazione nucleare tra la Russia e l'UE", ha detto il ministro.
"Questo è qualcosa con cui non saremo mai d'accordo. È qualcosa su cui porremo sicuramente il veto nel caso in cui questo tipo di punti venga incluso in qualsiasi tipo di misure sanzionatorie", ha aggiunto Szijjarto.
Alcuni Stati membri dell'Unione Europea vorrebbero sicuramente vedere il settore nucleare russo nella lista delle sanzioni, ha detto il Ministro, aggiungendo che Budapest ha chiarito che questa opzione è assolutamente inaccettabile per l'Ungheria.
"Se non possiamo continuare la costruzione di Paks II [centrale nucleare], perderemo il pilastro più importante della garanzia della nostra sicurezza energetica a lungo termine. E ancora una volta, penso che l'energia dovrebbe essere totalmente esclusa dalle sanzioni, dato che l'energia è una questione fisica che non ha nulla a che fare con la politica o l'ideologia", ha osservato Szijjarto.
"Abbiamo anche alzato la voce contro i ministri russi da inserire nella lista. Ad esempio, il Ministro Manturov. Perché se i ministri russi sono sulla lista delle sanzioni, allora con chi parleremo di pace, con chi parleremo di come porre fine alle sofferenze del popolo?", ha detto Szijjarto.
L'Ungheria ha preso questa posizione "non per i russi, tanto per non essere fraintesi", ma perché "questo è giusto", ha detto il ministro, aggiungendo che Budapest trova "molto ingiusto essere giudicati come se fossimo propagandisti del Cremlino, dato che stiamo semplicemente rappresentando ciò che pensiamo sia razionale".