Borrell accusa l'Iran: rende difficile l'accordo sul nucleare

© AP Photo / Pool / Francois LenoirJosep Borrell
Josep Borrell - Sputnik Italia, 1920, 05.02.2023
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Il capo della diplomazia europea ha affermato che la posizione dell'Iran su alcune questioni complica la possibilità di raggiungere un accordo su un Joint Comprehensive Action Plan (JCPOA) sul programma nucleare iraniano.
"Nonostante tutto sia andato bene, (gli Stati Uniti) si sono ritirati dall'accordo ... Successivamente, l'Iran ha assunto una posizione che rende molto difficile raggiungere accordi di qualsiasi tipo. La soppressione dei movimenti interni, soprattutto delle donne, l'uso della pena di morte, la fornitura di armi alla Russia, sebbene neghino di farlo, ma ci sono molte prove di ciò, hanno creato condizioni in cui l'accordo nucleare diventa più difficile", ha detto Josep Borrell in un'intervista al quotidiano spagnolo Pais.
Il capo della diplomazia europea ha osservato che ora il piano d'azione globale congiunto è congelato. "Devo tentare di salvarlo", ha aggiunto.
I paesi occidentali affermano che l'Iran stia attualmente fornendo droni alla Russia per le operazioni militari in Ucraina. Mosca e Teheran hanno ripetutamente negato tali accuse. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha affermato che Teheran ha fornito droni alla Federazione Russa, ma pochi mesi prima dell'inizio dell'operazione speciale in Ucraina. In risposta, l'Iran ha anche ampliato le sue sanzioni contro l'Unione Europea. Il ministro degli Esteri iraniano ha definito "completamente false" le informazioni sulla fornitura di missili alla Russia. Il Cremlino ha anche osservato di non disporre di dati sulle armi iraniane: l'addetto stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov ha riferito che "vengono utilizzate attrezzature russe, con nomi russi".
Nel 2015, Regno Unito, Germania, Cina, Russia, Stati Uniti, Francia e Iran hanno firmato un accordo sul nucleare, il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), che prevedeva la revoca delle sanzioni in cambio della limitazione del programma nucleare iraniano. Nel maggio 2018, gli Stati Uniti, sotto Donald Trump, si sono ritirati dal JCPOA e hanno ripristinato le sanzioni contro Teheran. In risposta, l'Iran ha annunciato una graduale riduzione dei suoi obblighi ai sensi dell'accordo, rinunciando alle restrizioni sulla ricerca nucleare, sulle centrifughe e sul livello di arricchimento dell'uranio.
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A Vienna si sono svolti i negoziati per rinnovare il JCPOA e revocare le sanzioni di Washington contro Teheran. Nel dicembre 2021 le parti hanno raggiunto un accordo su due progetti di accordo, in cui la parte europea includeva le posizioni dell'Iran. Il portavoce iraniano Bagheri Kyani ha detto che i colloqui stanno andando bene, ma il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha valutato i progressi a Vienna come modesti, esortando Teheran a prendere sul serio la questione.
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