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'Friggere i russi nel burro': importante quotidiano svedese sotto attacco per diffusione di odio
'Friggere i russi nel burro': importante quotidiano svedese sotto attacco per diffusione di odio
Dagens Nyheter, uno dei maggiori quotidiani svedesi, si è ritrovato nei guai dopo che Twitter ha bollato la copertina del suo supplemento del fine settimana... 31.01.2023, Sputnik Italia
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La copertina presenta una foto di Laura Swaan Wrede - il capo della Guardia Nazionale Svedese, intervistata dal giornale - ed è accompagnata da una citazione in cui racconta che sua nonna era solita dire: "Un russo rimane un russo anche se lo friggi nel burro". Questa espressione ha scatenato l'indignazione su Twitter, dove molti hanno affermato che Swaan Wrede avrebbe dovuto affrontare conseguenze ben più gravi se la citazione avesse riguardato qualsiasi altro se non i russi. Alcuni hanno sottolineato che "arrostire gli esseri umani in padella" equivale al cannibalismo. Altri, invece, sembravano essere totalmente d'accordo con Swaan Wrede, lodandola per la sua "competenza" e il suo "coraggio". La russofobia ha origini lontane in Svezia, con regnanti come Gustav Vasa - re di Svezia tra il 1523 e il 1560 - che hanno fomentato i sentimenti anti-russi per scatenare guerre contro un nemico storico. Nel corso dei secoli, la Svezia ha combattuto più di 30 guerre contro la Russia, spesso per il controllo del Golfo di Finlandia e dei territori circostanti. Sebbene inizialmente entrambe le parti abbiano guadagnato e perso territori, la Russia è emersa come chiara vincitrice a partire dalla Grande Guerra del Nord (1700-1721), ponendo fine alle aspirazioni di supremazia della Svezia una volta per tutte. La serie di sconfitte militari ha lasciato un segno profondo nella psiche e nella lingua svedese, generando non una ma ben due parole per indicare la russofobia: "rysskräck" (paura dei russi) e "rysshat" (odio per i russi). Entrambe fanno parte del linguaggio quotidiano e racchiudono la diffidenza degli svedesi nei confronti della Russia e la paura della presunta minaccia militare che essa rappresenta. Nella Svezia di oggi esiste una legge contro l'"odio contro i gruppi etnici" che però, a quanto pare, viene utilizzata più che altro contro i critici della politica di immigrazione del paese.
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'Friggere i russi nel burro': importante quotidiano svedese sotto attacco per diffusione di odio
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Dagens Nyheter, uno dei maggiori quotidiani svedesi, si è ritrovato nei guai dopo che Twitter ha bollato la copertina del suo supplemento del fine settimana come "contenuto offensivo".
La copertina presenta una foto di Laura Swaan Wrede - il capo della Guardia Nazionale Svedese, intervistata dal giornale - ed è accompagnata da una citazione in cui racconta che sua nonna era solita dire: "Un russo rimane un russo anche se lo friggi nel burro".
Questa espressione ha scatenato l'indignazione su Twitter, dove molti hanno affermato che Swaan Wrede avrebbe dovuto affrontare conseguenze ben più gravi se la citazione avesse riguardato qualsiasi altro se non i russi. Alcuni hanno sottolineato che "arrostire gli esseri umani in padella" equivale al cannibalismo.
"Nel Paese dei Balocchi, puoi essere stupido quanto vuoi e diventare comunque il capo, a quanto pare", ha detto un utente.
"Non credo che se avesse detto la stessa cosa sugli ebrei, rom o arabi, sarebbe passata liscia", ha suggerito un altro utente.
"Sostituisci 'russo' con 'ebreo' e vedi cosa succede", ha commentato un altro utente.
"Il fatto che l'odio contro i russi fosse diffuso anche prima dell'Ucraina è noto. Ma nessun capo dovrebbe mai dire una cosa del genere", ha aggiunto un altro.
Altri, invece, sembravano essere totalmente d'accordo con Swaan Wrede, lodandola per la sua "competenza" e il suo "coraggio".
La russofobia ha origini lontane in Svezia, con regnanti come Gustav Vasa - re di Svezia tra il 1523 e il 1560 - che hanno fomentato i sentimenti anti-russi per scatenare guerre contro un nemico storico. Nel corso dei secoli, la Svezia ha combattuto più di 30 guerre contro la Russia, spesso per il controllo del Golfo di Finlandia e dei territori circostanti. Sebbene inizialmente entrambe le parti abbiano guadagnato e perso territori, la Russia è emersa come chiara vincitrice a partire dalla Grande Guerra del Nord (1700-1721), ponendo fine alle aspirazioni di supremazia della Svezia una volta per tutte. La serie di sconfitte militari ha lasciato un segno profondo nella psiche e nella lingua svedese, generando non una ma ben due parole per indicare la russofobia: "rysskräck" (paura dei russi) e "rysshat" (odio per i russi).
Entrambe fanno parte del linguaggio quotidiano e racchiudono la diffidenza degli svedesi nei confronti della Russia e la paura della presunta minaccia militare che essa rappresenta.
Nella Svezia di oggi esiste una legge contro l'"odio contro i gruppi etnici" che però, a quanto pare, viene utilizzata più che altro contro i critici della politica di immigrazione del paese.