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L'indagine sulla civiltà Maya in Guatemala rivela una "economia di mercato" e dei "supermercati"
L'indagine sulla civiltà Maya in Guatemala rivela una "economia di mercato" e dei "supermercati"
Un'indagine condotta da un professore nordamericano di antropologia è giunta alla conclusione che molti dei processi economici nella cultura maya erano... 07.01.2023, Sputnik Italia
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I Maya che vivevano nell'altopiano centro-occidentale dell'attuale Guatemala più di 500 anni fa avevano un'economia di mercato e uno scambio di merci avanzato, suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Latin American Antiquity.Rachel Horowitz, assistente professore di antropologia presso la Washington State University, e autrice principale della ricerca, ha concentrato la sua ricerca sul periodo Maya post-classico (1200-1524), svolgendo analisi geochimiche e tecnologiche su oggetti in ossidiana, una roccia di vetro vulcanica utilizzata per fabbricare utensili e armi raccolti negli anni '70 nei pressi del sito archeologico di Cumarcaj, nel dipartimento guatemalteco di El Quiché.La Horowtiz ha stabilito che l'élite dominante di quel periodo ha acquisito ossidiana da fonti simili nella regione centrale del Quiché e Cumarcaj, il che indica un alto grado di controllo centralizzato, come spiegano gli stessi ricercatori in una dichiarazione rilasciata questo giovedì dall'università.Ma gli stessi erano anche in grado di promuovere il commercio di preziose forme di ossidiana provenienti da altre regioni, in particolare da Pachua, nell'attuale Messico.Tuttavia, al di fuori della regione centrale conquistata dall'élite, la situazione era diversa.L'analisi della ricercatrice ha indicato infatti l'esistenza di luoghi specializzati, sviluppati accanto ai siti dove l'ossidiana era reperibile, dove le persone acquistavano diversi strumenti realizzati da artigiani.Per la ricercatrice, la scoperta ha rivelato una vita nel passato più simile a quella attuale di quanto si pensi.
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L'indagine sulla civiltà Maya in Guatemala rivela una "economia di mercato" e dei "supermercati"
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Un'indagine condotta da un professore nordamericano di antropologia è giunta alla conclusione che molti dei processi economici nella cultura maya erano piuttosto simili a quelli attuali.
I Maya che vivevano nell'altopiano centro-occidentale dell'attuale Guatemala più di 500 anni fa avevano un'economia di mercato e uno scambio di merci avanzato, suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Latin American Antiquity.
Rachel Horowitz, assistente professore di antropologia presso la Washington State University, e autrice principale della ricerca, ha concentrato la sua ricerca sul periodo Maya post-classico (1200-1524), svolgendo analisi geochimiche e tecnologiche su oggetti in ossidiana, una roccia di vetro vulcanica utilizzata per fabbricare utensili e armi raccolti negli anni '70 nei pressi del sito archeologico di Cumarcaj, nel dipartimento guatemalteco di El Quiché.
La Horowtiz ha stabilito che l'élite dominante di quel periodo ha acquisito ossidiana da fonti simili nella regione centrale del Quiché e Cumarcaj, il che indica un alto grado di controllo centralizzato, come spiegano gli stessi ricercatori in una dichiarazione rilasciata questo giovedì dall'università.
Ma gli stessi erano anche in grado di promuovere il commercio di preziose forme di ossidiana provenienti da altre regioni, in particolare da Pachua, nell'attuale Messico.
Tuttavia, al di fuori della regione centrale conquistata dall'élite, la situazione era diversa.
L'analisi della ricercatrice ha indicato infatti l'esistenza di luoghi specializzati, sviluppati accanto ai siti dove l'ossidiana era reperibile, dove le persone acquistavano diversi strumenti realizzati da artigiani.
"Gli studiosi hanno generalmente ipotizzato che il commercio di ossidiana fosse gestito dai governanti Maya, ma la nostra ricerca mostra che non era così, almeno in quest'area. Sembra che le persone avessero una notevole libertà economica, inclusa la possibilità di recarsi in luoghi simili a supermercati di oggi, per comprare e vendere prodotti dagli artigiani", ha concluso Horowitz.
Per la ricercatrice, la scoperta ha rivelato una vita nel passato più simile a quella attuale di quanto si pensi.