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Marine Le Pen rifiuta di chiamare gli eventi in Ucraina "genocidio"
Marine Le Pen rifiuta di chiamare gli eventi in Ucraina "genocidio"
All'inizio di questa settimana, Dmitry Peskov ha criticato Joe Biden per le sue accuse di "genocidio" contro la Russia, che secondo il portavoce del Cremlino... 14.04.2022, Sputnik Italia
2022-04-14T20:21+0200
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La candidata alla presidenza francese Marine Le Pen ha fatto eco al presidente del Paese Emmanuel Macron rifiutandosi di chiamare "genocidio" gli attuali sviluppi in Ucraina.In un'intervista al canale televisivo France 2, la leader del partito di destra Rassemblement National, ha affermato che de jure il genocidio è una "definizione estremamente chiara" che non corrisponde ai fatti attualmente noti che circondano la situazione in Ucraina.Le osservazioni sono arrivate dopo che Macron ha detto a France 2 che è necessario procedere con cautela sull'uso della terminologia relativa al genocidio, specialmente quando si tratta del conflitto in Ucraina.“Sarei attento oggi sui termini […] russi e ucraini sono popoli fraterni. Quello che sta succedendo è una follia, questo è un ritorno alla guerra in Europa; ma, allo stesso tempo, guardo ai fatti, vogliono cercare il più possibile di fermare questa guerra e riportare la pace", ha affermato il presidente francese.Macron ha parlato dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, martedì ha accusato le forze russe di aver commesso un "genocidio" in Ucraina. Biden ha poi parzialmente fatto marcia indietro sulle affermazioni dicendo che gli avvocati dovrebbero decidere "se si qualifica o meno" in quanto tale, ma ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin stava "cercando di spazzare via persino l'idea di poter essere persino ucraini".Mosca ha risposto sottolineando che è "inaccettabile" per Biden usare la parola "genocidio" per descrivere le azioni della Russia in Ucraina, accusando Washington di ipocrisia sui crimini di guerra propri, compreso il bombardamento illegale della Jugoslavia nel 1999. Quegli attacchi uccisero circa 1.000 membri delle forze di sicurezza jugoslave e tra i 489 e i 528 civili."Siamo categoricamente in disaccordo e consideriamo inaccettabile qualsiasi tentativo di distorcere la situazione in questo modo", ha detto mercoledì ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che accusare la Russia di genocidio in Ucraina è "difficilmente accettabile da parte di un presidente degli Stati Uniti, un Paese che negli ultimi tempi ha commesso crimini risaputi".
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All'inizio di questa settimana, Dmitry Peskov ha criticato Joe Biden per le sue accuse di "genocidio" contro la Russia, che secondo il portavoce del Cremlino sono "difficilmente accettabili da un presidente degli Stati Uniti, un Paese che negli ultimi tempi ha commesso crimini ben noti".
La candidata alla presidenza francese Marine Le Pen ha fatto eco al presidente del Paese Emmanuel Macron rifiutandosi di chiamare "genocidio" gli attuali sviluppi in Ucraina.
In un'intervista al canale televisivo France 2, la leader del partito di destra Rassemblement National, ha affermato che de jure il genocidio è una "definizione estremamente chiara" che non corrisponde ai fatti attualmente noti che circondano la situazione in Ucraina.
Le osservazioni sono arrivate dopo che Macron ha detto a France 2 che è necessario procedere con cautela sull'uso della terminologia relativa al genocidio, specialmente quando si tratta del conflitto in Ucraina.
“Sarei attento oggi sui termini […] russi e ucraini sono popoli fraterni. Quello che sta succedendo è una follia, questo è un ritorno alla guerra in Europa; ma, allo stesso tempo, guardo ai fatti, vogliono cercare il più possibile di fermare questa guerra e riportare la pace", ha affermato il presidente francese.
Macron ha parlato dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, martedì ha accusato le forze russe di aver commesso un "genocidio" in Ucraina. Biden ha poi parzialmente fatto marcia indietro sulle affermazioni dicendo che gli avvocati dovrebbero decidere "se si qualifica o meno" in quanto tale, ma ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin stava "cercando di spazzare via persino l'idea di poter essere persino ucraini".
Mosca ha risposto sottolineando che è "inaccettabile" per Biden usare la parola "genocidio" per descrivere le azioni della Russia in Ucraina, accusando Washington di ipocrisia sui crimini di guerra propri, compreso il bombardamento illegale della Jugoslavia nel 1999. Quegli attacchi uccisero circa 1.000 membri delle forze di sicurezza jugoslave e tra i 489 e i 528 civili.
"Siamo categoricamente in disaccordo e consideriamo inaccettabile qualsiasi tentativo di distorcere la situazione in questo modo", ha detto mercoledì ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che accusare la Russia di genocidio in Ucraina è "difficilmente accettabile da parte di un presidente degli Stati Uniti, un Paese che negli ultimi tempi ha commesso crimini risaputi".