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La Danimarca vuole eliminare il riscaldamento a gas per diventare "indipendente" dalla Russia
La Danimarca vuole eliminare il riscaldamento a gas per diventare "indipendente" dalla Russia
Le altissime bollette dell'elettricità e del riscaldamento, insieme alle pressioni di Bruxelles per allontanarsi dall'energia russa sulla scia del conflitto in... 11.04.2022, Sputnik Italia
2022-04-11T19:12+0200
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Le autorità danesi sperano che tutte le famiglie che utilizzano caldaie a gas passino a un'altra fonte di energia entro pochi anni.Uno dei motivi del cambiamento annunciato è che le bollette dell'elettricità e del riscaldamento sono aumentate tra il 150 e il 400 percento, colpendo il 90 percento dei danesi che possiedono una fonte di riscaldamento individuale.Secondo la primo ministro Mette Frederiksen, questo è solo l'inizio degli effetti del conflitto in Ucraina, dove la Russia sta conducendo una campagna di smilitarizzazione a sostegno delle repubbliche del Donbass.In un'intervista al quotidiano Berlingske, il primo ministro Mette Frederiksen ha affermato che il passaggio alla fine riguarderà 400.000 famiglie che attualmente utilizzano il riscaldamento a gas."Dobbiamo assicurarci che i danesi si allontanino dal gas naturale", ha detto Frederiksen al giornale.Tuttavia, ci vorrà del tempo per raggiungere questo obiettivo e "il prima possibile" di Frederiksen potrebbe richiedere anche diversi anni, secondo Kim Mortensen, direttore dell'associazione per l'industria del riscaldamento, la Dansk Fjernvarme. Mortensen ha stimato che circa due terzi delle 400.000 famiglie potranno permettersi altre forme di riscaldamento, ma questo processo richiederà cinque anni, a meno che non vengano aggiunti altri strumenti e incentivi. Per come stanno le cose ora, il passaggio potrebbe richiedere addirittura fino a sette anni ha stimato l’esperto.La Commissione europea in precedenza aveva espresso piani per rendere l’UE indipendente da tutti i combustibili fossili russi "ben prima del 2030", sollevando seri problemi di fattibilità. In particolare, è discutibile quanto velocemente possano compiere un tale passaggio grandi economie come la Germania e l'Italia, entrambe fortemente dipendenti dal gas russo, e a quale costo.La Russia è il più grande esportatore mondiale di gas naturale e uno dei principali produttori di petrolio. L'Unione Europea è stata a lungo il suo miglior cliente per entrambi i combustibili.Tuttavia, le critiche all'operazione militare della Russia in Ucraina, hanno spinto l'UE ad accelerare drasticamente i piani per allontanarsi dai combustibili fossili russi. Come uno dei primi passi, la Germania ha messo in ghiaccio il gasdotto Nord Stream 2 e si è impegnata ad abbandonare il gas russo, provocando allarmi shock da parte del settore.
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Le altissime bollette dell'elettricità e del riscaldamento, insieme alle pressioni di Bruxelles per allontanarsi dall'energia russa sulla scia del conflitto in Ucraina, hanno spinto il governo danese a cercare rapidamente alternative per 400.000 famiglie.
Le autorità danesi sperano che tutte le famiglie che utilizzano caldaie a gas passino a un'altra fonte di energia entro pochi anni.
Uno dei motivi del cambiamento annunciato è che le bollette dell'elettricità e del riscaldamento sono aumentate tra il 150 e il 400 percento, colpendo il 90 percento dei danesi che possiedono una fonte di riscaldamento individuale.
Secondo la primo ministro Mette Frederiksen, questo è solo l'inizio degli effetti del conflitto in Ucraina, dove la Russia sta conducendo una campagna di smilitarizzazione a sostegno delle repubbliche del Donbass.
In un'intervista al quotidiano Berlingske, il primo ministro Mette Frederiksen ha affermato che il passaggio alla fine riguarderà 400.000 famiglie che attualmente utilizzano il riscaldamento a gas.
"Dobbiamo assicurarci che i danesi si allontanino dal gas naturale", ha detto Frederiksen al giornale.
In precedenza, la premier aveva affermato apertamente che la Danimarca dovrebbe diventare "indipendente dal gas russo" il prima possibile.
Tuttavia, ci vorrà del tempo per raggiungere questo obiettivo e "il prima possibile" di Frederiksen potrebbe richiedere anche diversi anni, secondo Kim Mortensen, direttore dell'associazione per l'industria del riscaldamento, la Dansk Fjernvarme. Mortensen ha stimato che circa due terzi delle 400.000 famiglie potranno permettersi altre forme di riscaldamento, ma questo processo richiederà cinque anni, a meno che non vengano aggiunti altri strumenti e incentivi. Per come stanno le cose ora, il passaggio potrebbe richiedere addirittura fino a sette anni ha stimato l’esperto.
Il problema principale è la mancanza di manodopera e materiali, poiché la posa di tubazioni e unità di riscaldamento richiede molte risorse e manodopera.
La Commissione europea in precedenza aveva espresso piani per rendere l’UE indipendente da tutti i combustibili fossili russi "ben prima del 2030", sollevando seri problemi di fattibilità. In particolare, è discutibile quanto velocemente possano compiere un tale passaggio grandi economie come la Germania e l'Italia, entrambe fortemente dipendenti dal gas russo, e a quale costo.
La Russia è il più grande esportatore mondiale di gas naturale e uno dei principali produttori di petrolio. L'Unione Europea è stata a lungo il suo miglior cliente per entrambi i combustibili.
Tuttavia, le critiche all'operazione militare della Russia in Ucraina, hanno spinto l'UE ad accelerare drasticamente i piani per allontanarsi dai combustibili fossili russi. Come uno dei primi passi, la Germania ha messo in ghiaccio il gasdotto Nord Stream 2 e si è impegnata ad abbandonare il gas russo, provocando allarmi shock da parte del settore.