https://it.sputniknews.com/20220405/caso-cucchi-la-cassazione-condanna-a-12-anni-i-due-carabinieri-coinvolti-nel-pestaggio-15814156.html
Caso Cucchi: la Cassazione condanna a 12 anni i due carabinieri coinvolti nel pestaggio
Caso Cucchi: la Cassazione condanna a 12 anni i due carabinieri coinvolti nel pestaggio
Condanna definitiva per omicidio preterintenzionale ai due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, per loro la Corte di Cassazione infligge... 05.04.2022, Sputnik Italia
2022-04-05T09:17+0200
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Dopo tredici anni, sette processi, uno di questi nei confronti dei sanitari dell'ospedale Sandro Pertini e degli agenti della polizia penitenziaria, poi assolti, tre inchieste e due pronunciamenti della Suprema Corte si mette finalmente la parola fine a un caso umano e giudiziario che ha profondamente scosso l'opinione pubblica. La Corte di Cassazione, dopo cinque ore di camera di consiglio, si e' pronunciata ieri in maniera definitiva condannando a 12 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro.Queste condanne si aggiungono a quelle emesse in secondo grado, per il reato di falso, al comandante della stazione Appia Roberto Mandolini, condannato a quattro anni, e a quella a due anni e mezzo, sempre per falso, a Francesco Tedesco, il carabiniere che rivelò con le sue dichiarazioni il pestaggio nei confronti del giovane ragazzo arrestato al Parco degli Acquedotti a Roma perché in possesso di droga.A sua volta il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri rilascia una nota in cui afferma, come riporta Leggo che: "La sentenza emessa oggi dalla Corte di Cassazione sancisce le responsabilità di due dei quattro carabinieri coinvolti, a diverso titolo, nella vicenda della drammatica morte di Stefano Cucchi. Una sentenza che ci addolora, perché i comportamenti accertati contraddicono i valori e i principi ai quali chi veste la nostra uniforme deve, sempre e comunque, ispirare il proprio agire. Siamo vicini alla famiglia Cucchi, cui condividiamo il dolore e ai quali chiediamo di accogliere la nostra profonda sofferenza e il nostro rammarico".
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Condanna definitiva per omicidio preterintenzionale ai due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, per loro la Corte di Cassazione infligge una condanna a 12 anni di reclusione.
Dopo tredici anni, sette processi, uno di questi nei confronti dei sanitari dell'ospedale Sandro Pertini e degli agenti della polizia penitenziaria, poi assolti, tre inchieste e due pronunciamenti della Suprema Corte si mette finalmente la parola fine a un caso umano e giudiziario che ha profondamente scosso l'opinione pubblica.
La Corte di Cassazione, dopo cinque ore di camera di consiglio, si e' pronunciata ieri in maniera definitiva condannando a 12 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro.
Queste condanne si aggiungono a quelle emesse in secondo grado, per il reato di falso, al comandante della stazione Appia Roberto Mandolini, condannato a quattro anni, e a quella a due anni e mezzo, sempre per falso, a Francesco Tedesco, il carabiniere che rivelò con le sue dichiarazioni il pestaggio nei confronti del giovane ragazzo arrestato al Parco degli Acquedotti a Roma perché in possesso di droga.
"Giustizia è fatta. Si riconosce che mio fratello è stato ucciso dalle botte. Il mio pensiero va ai miei genitori che di tutto questo si sono ammalati" cosi' Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, fuori dal Palazzo di Giustizia, e ripresa dalle maggiori testate, sia televisive che della carta stampata.
A sua volta il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri rilascia una nota in cui afferma, come riporta Leggo che: "La sentenza emessa oggi dalla Corte di Cassazione sancisce le responsabilità di due dei quattro carabinieri coinvolti, a diverso titolo, nella vicenda della drammatica morte di Stefano Cucchi. Una sentenza che ci addolora, perché i comportamenti accertati contraddicono i valori e i principi ai quali chi veste la nostra uniforme deve, sempre e comunque, ispirare il proprio agire. Siamo vicini alla famiglia Cucchi, cui condividiamo il dolore e ai quali chiediamo di accogliere la nostra profonda sofferenza e il nostro rammarico".