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Assessore silurato per aver condiviso una foto della ‘Z’ pro Russia sul suo profilo Facebook
Assessore silurato per aver condiviso una foto della ‘Z’ pro Russia sul suo profilo Facebook
L'assessore alla cultura Stefano Gizzi del comune di Ceccano, poco più di 22mila abitanti in provincia di Frosinone, è stato cacciato dal sindaco Roberto... 30.03.2022, Sputnik Italia
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Anche l'intero gruppo dirigenziale del Lega ha preso le distanze da Gizzi, considerato reo di un grave atto, dopo che questi ha condiviso l’immagine di una gigantografia a Mosca in cui appare un nastro di San Giorgio dispiegato a forma di Zeta e con sotto la scritta in cirillico “i nostri non li abbandoniamo”.“La decisione, in ogni caso, era stata già presa”, ha spiegato il sindaco, “La posizione di Fratelli d'Italia e dell'intero Consiglio comunale è stata chiara sin dal primo momento approvando anche un ordine del giorno in cui abbiamo condannato quello che sta facendo la Russia, a sostegno dell'Ucraina, anche impegnando il 2% del Pil negli armamenti”. “Noi andiamo avanti. L'amministrazione e l'intero Comune non posso essere identificati nelle parole dette da una persona”, ha continuato Caligiore, che al PD regionale, provinciale e comunale, nonché all'intera opposizione di centrosinistra, ha replicato: “In maniera poco onesta intellettualmente cavalcano politicamente la questione, ma non glielo permetteremo”.* Le attività di Meta (social network Facebook e Instagram) sono vietate in Russia in quanto estremiste
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Assessore silurato per aver condiviso una foto della ‘Z’ pro Russia sul suo profilo Facebook
13:32 30.03.2022 (aggiornato: 14:10 30.03.2022)
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L'assessore alla cultura Stefano Gizzi del comune di Ceccano, poco più di 22mila abitanti in provincia di Frosinone, è stato cacciato dal sindaco Roberto Caligiore per aver condiviso sul suo profilo Facebook* una foto della ‘Zeta’ a favore dell’operazione militare della Russia in Ucraina.
Anche l'intero gruppo dirigenziale del Lega ha preso le distanze da Gizzi, considerato reo di un grave atto, dopo che questi ha condiviso l’immagine di una gigantografia a Mosca in cui appare un nastro di San Giorgio dispiegato a forma di Zeta e con sotto la scritta in cirillico “i nostri non li abbandoniamo”.
“Solidarietà alla Russia, con il Nastro di San Giorgio Vittorioso sul Drago!”, aveva scritto Gizzi, scatenando un putiferio che non è stato possibile placare neppure con le scuse formali porte dall’interessato.
“La decisione, in ogni caso, era stata già presa”, ha spiegato il sindaco, “La posizione di Fratelli d'Italia e dell'intero Consiglio comunale è stata chiara sin dal primo momento approvando anche un ordine del giorno in cui abbiamo condannato quello che sta facendo la Russia, a sostegno dell'Ucraina, anche impegnando il 2% del Pil negli armamenti”.
“Noi andiamo avanti. L'amministrazione e l'intero Comune non posso essere identificati nelle parole dette da una persona”, ha continuato Caligiore, che al PD regionale, provinciale e comunale, nonché all'intera opposizione di centrosinistra, ha replicato: “In maniera poco onesta intellettualmente cavalcano politicamente la questione, ma non glielo permetteremo”.
* Le attività di Meta (social network Facebook e Instagram) sono vietate in Russia in quanto estremiste