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Paragone: Draghi vuole armare l'Europa e “smontare” l'Italia
Paragone: Draghi vuole armare l'Europa e “smontare” l'Italia
Il senatore Gianluigi Paragone, leader di ItalExit, gia’ nelle fila del M5S, conduttore televisivo e giornalista di lungo corso torna a parlare della... 24.03.2022, Sputnik Italia
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Proseguendo poi la sua disamina sulla situazione in Ucraina affermando che: "Non ho mai visto un negoziatore cercare la pace armando una delle due parti. Se vogliamo fermare questo conflitto ed evitare che si allarghi sarebbe bene tessere con pazienza, non ostentare la muscolarità dopata mostrata in aula da Draghi".Pareri contrastanti si erano uditi già nei giorni scorsi, riguardo all'invio di armi all'Ucraina, quando Elio Lannutti, ex M5s, aveva affermato che inviando armi si sarebbe solo alimentato il conflitto. Gli avevano fatto eco i parlamentari di Alternativa e il senatore Vito Petrocelli (M5s), dicendo che la democrazia non si fa con le armi.Per concludere infine la sua riflessione toccando il tema dei profughi, e notando come: "davvero qualcuno pensa che il peso di dieci milioni di sfollati possa essere smaltito da un'Europa che sui flussi migratori non ha mai trovato una linea comune, ma soltanto menefreghismo?".
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Il senatore Gianluigi Paragone, leader di ItalExit, gia’ nelle fila del M5S, conduttore televisivo e giornalista di lungo corso torna a parlare della situazione in Ucraina.
"Mario Draghi afferma che nell'emergenza della guerra l'Europa dovrebbe dotarsi di un'identità di difesa comune, cioè di armi e strumenti militari. Perché mai dovremmo armare l'Europa e smontare l'Italia? Quando gli italiani avrebbero deciso che dovremmo rinunciare a un altro pezzo di sovranità per assemblare l'Europa militare? E a quali risultati dovrebbe portare l'idea di inviare altre armi all'Ucraina?", si domanda Gianluigi Paragone, ripreso dall'ANSA.
Proseguendo poi la sua disamina sulla situazione in Ucraina affermando che: "Non ho mai visto un negoziatore cercare la pace armando una delle due parti. Se vogliamo fermare questo conflitto ed evitare che si allarghi sarebbe bene tessere con pazienza, non ostentare la muscolarità dopata mostrata in aula da Draghi".
Pareri contrastanti si erano uditi già nei giorni scorsi, riguardo all'invio di armi all'Ucraina, quando Elio Lannutti, ex M5s, aveva affermato che inviando armi si sarebbe solo alimentato il conflitto. Gli avevano fatto eco i parlamentari di Alternativa e il senatore Vito Petrocelli (M5s), dicendo che la democrazia non si fa con le armi.
Paragone, prosegunedo poi nel suo discorso e prendendo in esame le possibili conseguenze derivate dalla decisione di rinunciare al gas russo ha affermato che: "Ieri Putin ha detto che vuole che il gas russo venga pagato in rubli. Il rublo, dopo aver perso il 40% all'inizio della guerra, ha già quasi recuperato il suo valore iniziale. Questo dimostra che le sanzioni non servono, mentre le mancate forniture di gas dalla Russia avranno effetti drammatici per il nostro Paese. Il governo abbia il coraggio di dire agli italiani che non ha più intenzione di comprare il gas russo, e pazienza se famiglie e piccole imprese dovranno ripensare alle proprie economie già esauste. La Germania di certo non lo farà".
Per concludere infine la sua riflessione toccando il tema dei profughi, e notando come: "davvero qualcuno pensa che il peso di dieci milioni di sfollati possa essere smaltito da un'Europa che sui flussi migratori non ha mai trovato una linea comune, ma soltanto menefreghismo?".